Si torna a discutere di sanità nel Vallo di Diano. Tematica (e, sovente, problematica) che da tempo tiene ormai banco permeando incontri pubblici e divenendo anima delle iniziative di numerosi comitati. Ieri sera è stata la volta di un tavolo organizzato dal PD Vallo di Diano nella Struttura Polifunzionale a Silla di Sassano.
Il coordinatore territoriale del partito, Mimmo Cartolano, ha invitato per l’occasione il segretario provinciale del PD, Nicola Landolfi, i consiglieri regionali Tommaso Amabile e Franco Picarone ed Enrico Coscioni, consigliere personale del Presidente della Regione sulla sanità, a prendere parte al momento di confronto con amministratori e operatori sanitari del territorio. Fin dagli interventi iniziali del sindaco di Sassano e nuovo Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino e del consigliere provinciale Paolo Imparato sono emersi i “temi chiave” della serata. Il diritto a curarsi nella propria terra reso miraggio dall’alto tasso di migrazione sanitaria, un livello di assistenza adeguato minacciato dalla carenza di personale e, spesso, dall’obsolescenza delle apparecchiature mediche, il timore, sempre sentito, del depotenziamento dell’unico presidio ospedaliero di zona.
“Credo che la priorità sia la rete dell’emergenza, – ha dichiarato il segretario Landolfi nel corso del suo intervento – la possibilità che viene data alle persone di salvarsi la vita. Perchè se uno si salva poi si può curare, se non si salva, perchè non è garantita l’emergenza, non c’è sanità pubblica che tenga. Questo dev’essere il primo impegno del Partito Democratico. E poi il merito. Nella sanità pubblica l’appartenenza politica non deve contare, noi dobbiamo garantire la qualità“.
Dati alla mano, i consiglieri regionali Amabile e Picarone hanno poi parlato di eliminazione dello sforamento dei tetti di spesa, spada di Damocle che ogni anno pende sulla testa dei pazienti campani, della riduzione delle liste d’attesa e dei consequenziali ricoveri fuori regione (oltre 80.700 nel 2013), di ascolto del territorio e, soprattutto, di una riorganizzazione precisa delle strutture ospedaliere.
“C’è stata una continuità negli ultimi decenni in cui è stata fatta l’ira di Dio, non siamo stati commissariati per caso“, ha esordito così Coscioni. Ma, nonostante una gestione definita “cieca“, il consigliere del Presidente De Luca è poi subito passato ad elencare i “fatti”, quanto si concretizzerà a breve. “Siamo pronti per partire con la Rete per l’infarto per la provincia di Salerno, – ha spiegato – siamo alla formazione, sono state acquistate le attrezzature necessarie. Dall’ambulanza medicalizzata verrà trasmesso l’ecocardiogramma in tempo reale all’UTIC di competenza che stabilirà di trattare l’infarto in una delle Cardiologie interventistiche più vicine, che saranno Salerno, Eboli e Vallo della Lucania. Polla e Sapri faranno da Spoke (centri ospedalieri periferici dotati di UTIC senza Emodinamica, ndr.)”.
Proprio in merito al “Curto” di Polla Coscioni ha escluso ogni rischio. “Recuperando energie e risorse – ha rassicurato – abbiamo da fare un investimento in termini di uomini e di attrezzature. Sant’Arsenio potrebbe essere un’ottima struttura per un’Unità di cure primarie, così come vanno assolutamente ripresi e fatti gli screening“.
Rassicurazioni sono giunte inoltre per ciò che concerne il Centro nascite dell’ospedale pollese:”Quando diciamo di chiudere i centri sotto i mille parti – ha detto Coscioni – è chiaro che non possono essere coinvolti l’ospedale di Vallo della Lucania o di Polla, perchè territorialmente hanno una loro peculiarità“.
“Stiamo tentando di dare un’idea di sanità. – ha concluso il consigliere – I commissari dovranno evidenziare le aree di criticità, così potremo investire, anche con il prossimo sblocco del turn over. E’ un’occasione unica, da fare con grande serietà. A noi non interessa se un primario ha la tessera del PD, ma esclusivamente se è capace“.
– Chiara Di Miele –
Il destino del nostro Ospedale è già segnato come dire al danno la beffa.
Solo chiacchiere, continuate a riverire questi ladri di voti e tra non molto ci ritroveremo a Battipaglia x un’ecografia.
cartolano rimetti il mandato e non facciamoci prendere per il culo dai soliti politici del nord di salerno
E’ geniale trasportare un infartuato, con un’ambulanza medicalizzata, dall’Ospedale di Polla (SPOKE) all’Ospedaledi Vallo della Lucania(HUB) quando la stessa ambulanza arriva PRIMA agli HUB di Eboli, Salerno ed dellll’Ospedale San Carlo di Potenza!Tra qua lche anno non andranno a ll’Ospedale di Vallo della Lucania nemmeno dalllo SPOKE di Sapri, perchè verrà costruito(80 milioni di Euro)il mega NUOVO Ospedale di Lagonegro, vicino allo svincolo di Lagonegro Nord.La Basilicata non apppartiene ad un altro STATO, ènel territorio della Repubblica Italiana,dovrebbero saperlo tutti coloro che hanno assistito, MUTI come i pesci, all’INUTILE passerella degli Aminnistratori REGIONALI della Campania.
geniale…quello che non si vuol capire è che le sale operatorie nei Mega Ospedali che fanno da Hub non possono lavorare 24 ore su 24 in quanto hanno tempi tecnici di pulizia e disinfezione dopo ogni intervento e non ci sono equipe operatorie che possono lavorare, di regola, anche di notte. Se una parte del lavoro operatorio non lo fanno le specialistiche “periferiche” si ingolfano quelle “Hub”, che sono certamente “più brave”, “più capaci”, più preparate”, “più…tutto” (e quindi potrebbero effettuare gli interventi chirurgici “importanti”), col risultato che le liste d’attesa, per gli interventi di elezione, si allungano a dismisura. … chissà se arrivano a capire questo concetto… Gli stessi Pronto Soccorso, se non supportati da un reparto di specialistica, potrebbero anche far danni al paziente nel tentativo di “stabilizzarlo” per poi trasferirlo agli Ospedali “importanti”…e questo non perché i Medici di PS sono degli incapaci ma semplicemente perché non possono essere degli specialisti in “tuttologia”…