Cinque mesi di sospensione dal servizio e dello stipendio. Questa la sanzione per Franca Principe, Dirigente Scolastico del Liceo “Pisacane” di Sapri, all’esito del procedimento dinanzi alla Corte di Cassazione che si è concluso con la condanna (per la preside e per il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’istituto Nicola Iannuzzi) ad un mese di reclusione con pena sospesa e con il beneficio della non menzione nel certificato penale, oltre che ad una provvisionale di 15.000 euro.
Come si ricorderà la preside Principe e l’ingegnere Iannuzzi sono stati condannati per lesioni colpose gravi in riferimento ad un fatto accaduto a scuola nel luglio 2011, quando uno studente di Torre Orsaia, appena diplomato e mentre erano in corso gli esami di Stato, si ferì cadendo nel cortile interno dell’edificio scolastico in seguito al cedimento di un lastrico che avrebbe dovuto essere inaccessibile. Entrambi erano stati condannati in primo grado dal Tribunale di Lagonegro e avevano proposto appello avverso la sentenza. Anche la Corte di Appello di Potenza, però, aveva confermato la condanna, così come infine hanno disposto i giudici della Cassazione nel maggio scorso.
Da ieri, però, la preside è tenuta a rispettare la sospensione dall’incarico che durerà 5 mesi. Un atto d’ufficio conseguente alla sentenza della Cassazione. Raggiunta telefonicamente da Ondanews, Franca Principe, per ovvie ragioni di rigore professionale, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione in merito a quest’ultima sanzione, rimettendosi a quanto stabilito dalle norme.
Un periodo che sicuramente non sarà facile da trascorrere per chi, come la preside Principe, si è mostrato particolarmente attento alla guida della comunità scolastica e ha lottato per anni anche per tutelare i diritti di tantissimi altri Dirigenti scolastici che, quotidianamente, si trovano o potrebbero trovarsi in condizioni simili.
– Chiara Di Miele –
- Articolo correlato:
13/9/2019 – Studente si ferì cadendo a scuola a Sapri. Le motivazioni della Cassazione sulla condanna alla Preside