Gabriele Milito fa ritorno in carcere. Il ragioniere di Sapri accusato dell’omicidio della moglie, l’insegnante Antonietta Ciancio uccisa con un colpo di pistola alla nuca, aveva da poco ottenuto i domiciliari. La richiesta era stata presentata dagli avvocati Lentini e Brandi al Tribunale del Riesame, che l’aveva accolta favorevolmente. Ma qualcosa non è andata per il verso giusto.
Milito per ben due volte non ha rispettato la restrizione dovuta agli arresti domiciliari, che stava scontando non a Tortorella, come ipotizzato all’inizio, ma in una casa messa a sua disposizione a Scalea.
“I suoi non sono stati dei tentativi di fuga – ha dichiarato l’avvocato Felice Lentini – il ragioniere non ha rispettato i domiciliari per recarsi in entrambi i casi presso la Caserma dei Carabinieri di Scalea. Ma mentre la prima volta l’uomo è stato riaccompagnato tranquillamente a casa dai Carabinieri, la seconda volta ha opposto resistenza“.
Ed è a questo punto che per Gabriele Milito si sono riaperte le porte del carcere, questa volta di Paola, in provincia di Cosenza.
“Chiederemo una perizia psichiatrica perché c’è un’alta possibilità che quella di Gabriele Milito sia una personalità dissociata“, ha concluso l’avvocato Lentini.
– Maria Emilia Cobucci –
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