Dopo gli avvisi di conclusione delle indagini notificati al ginecologo salernitano Bruno Torsiello e all’ostetrica Rosa Vomero, ora per l’Asl inizia il lavoro di controllo sull’operato del medico e della sua assistente. Questa mattina si insedia la Commissione interna di verifica nominata dall’Azienda sanitaria e composta dal capo del personale Francesco Abitabile, dal medico Luigi Lupo e dal direttore sanitario Maria Ruocco. A loro spetterà il compito di verificare cosa è accaduto, per poter poi prendere decisioni in merito al futuro lavorativo del medico e della sua assistente.
Lo riporta il quotidiano “La Città”. Già questa mattinata saranno all’ospedale di Sapri per una prima visita conoscitiva e per acquisire la documentazione sottoposta a sequestro dai militari della Guardia di Finanza. Sarebbero state sequestrate circa trenta cartelle e riguarderebbero tutte interruzioni volontarie di gravidanza. La Commissione dovrà controllare i documenti sui quali la magistratura intende vederci chiaro, l’attività intramoenia del ginecologo, le fatture emesse, la rispondenza alle tipologie di prestazione sanitarie effettuate.
“Non sarà possibile esprimersi – hanno spiegato dall’ASL – né prendere provvedimenti finché non sarà chiaro cosa è accaduto. E’ necessario attendere prima l’esito delle valutazioni della Commissione e prendere in considerazione anche le valutazioni dell’autorità giudiziaria”.
Le accuse contestate al medico e alla sua assistente sono gravi. Secondo gli inquirenti, coordinati dal Procuratore Vittorio Russo, il ginecologo, coadiuvato dall’ostetrica, sarebbe responsabile di false certificazioni per poter eseguire aborti prima dei tempi previsti dalla legge, falsificando le date, e si sarebbe macchiato anche del reato di peculato per una cifra che si aggira intorno ai 40mila euro intascati in regime di intramoenia, fuori dall’orario di lavoro e fuori dagli spazi dell’ospedale, senza emettere alcuna ricevuta fiscale.
– Filomena Chiappardo –
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16/08/2016 – Sapri: scoperto sistema di false certificazioni aborti illegali