Rivivere il passato per costruire il futuro. In questa chiave di sviluppo si inserisce il “Museo della Scuola, Arti e Mestieri della tradizione sanzese”, nato dall’ambizione di Sabino Curcio, che in trent’anni ha messo insieme un secolo di storia della comunità di Sanza.
Nel museo si trova di tutto: dalla casa dei primi anni del ‘900 all banco del falegname, agli attrezzi del muratore, dal “bancariello” del calzolaio, alla vera essenza contadina dell’epoca, utensili semplici ma meravigliosamente unici che hanno fatto la storia e la tradizione del popolo sanzese. Infine il settore della scuola, con aula arredata con banchi, sedie, la cattedra dell’insegnante, perfino i registri che riportano nomi e attività didattiche svolte più di cento anni fa. Appesi ai muri cartine, manifesti e quant’altro che trasportano il visitatore attraverso quella linea sottile che instaura un filo diretto tra presente e passato.
Dal 29 luglio del 2013, giorno della sua nascita, il museo è attrazione per centinaia di visitatori che specialmente nel week end si immergono nella maestosità di un’opera più unica che rara.
“Il passato come speranza per il futuro – ci dice Sabino Curcio – Spero che il mio messaggio sia recepito soprattutto dai giovani: capire il significato del passato per esprimere meglio la fragranza di un presente che sta perdendo di vista i valori essenziali della vita”.
– Antonio Citera –