La presentazione del libro di Felice De Martino, “Il giudice brigante”, è avvenuta ieri sera presso la Sala Cultura della Sede Amministrativa della Banca Monte Pruno a Sant’Arsenio, con la collaborazione della Banca Monte Pruno e del Circolo Banca Monte Pruno.
La manifestazione ha visto la presenza del Direttore Generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese, del Presidente del Circolo Banca Monte Pruno Aldo Rescinito, di Carmine Pinto, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno e dell’autore del libro, Felice De Martino. A moderare l’incontro è stata Ornella Trotta, giornalista e Direttore della rivista “I Fatti“.
“Per le nostre attività culturali abbiamo voluto presentare un testo che unisce la storia e la cultura del Vallo di Diano – ha dichiarato il Direttore Generale Michele Albanese – che può aiutarci a superare la crisi dei valori che stiamo vivendo”.
Il testo narra della vicenda del giudice Francesco Maria Gagliardi, nato nel Cilento nel 1787, laureato a Napoli e inviato da Gioacchino Murat a Montesano sulla Marcellana, un paese anarchico dove erano stati mandati altri giudici senza ottenere il successo sperato.
“Un libro profondamente coerente con la storia e con una forma letteraria curata e colta – ha affermato Carmine Pinto – che narra di un mondo affollato, che scopre la politica e mostra le prime fratture tra i paesi del territorio”.
All’interno di un Vallo di Diano ottocentesco, con un’economia basata sulla produzione agricola, Gagliardi riuscirà ad imporre la giustizia contro le caste dei proprietari terrieri riuscendo a diventare un’importante figura giuridica e politica all’interno della comunità valdianese. Restano oscuri i suoi ultimi anni di vita: diventato brigante dopo la caduta di Murat, riuscì ad approdare in Inghilterra dove molto probabilmente morì.
“Per documentarmi sui dati storici e giuridici di Gagliardi ho fatto delle lunghe ricerche – ha spiegato l’autore Felice De Martino – ma nel romanzo ho comunque preferito concentrarmi sulla caratterizzazione del territorio e sull’intimità del protagonista”.
– Justine Biancamano –