Natale di protesta a Sant’Angelo Le Fratte, dove da 7 anni la Chiesa Madre è chiusa. Nonostante i lavori siano terminati già da mesi la Chiesa non è stata riaperta e così i cittadini, circa un centinaio, si sono organizzati per partecipare alla Santa Messa trasferendosi in quella di Tito Scalo.
Per attirare l’attenzione anche del Vescovo, Mons. Salvatore Ligorio, nel giorno di Natale i cittadini si sono visti costretti ad organizzare un pullman e diverse auto per spostarsi fuori paese. Infatti, ad oggi, nonostante i lavori di ristrutturazione siano terminati, la Chiesa continua ad essere chiusa.
“Per la comunità – hanno dichiarato alcuni fedeli – è una situazione diventata incomprensibile e gli animi si stanno inasprendo. Chiediamo che la Chiesa venga riaperta al più presto“.
Non mancano le accuse, anche politiche, da parte delle varie fazioni. Ma tutti perseguono lo stesso obiettivo: rivedere la porta della Chiesa Madre riaperta, a disposizione della comunità santangiolese.
Il giorno di Natale il sindaco Michele Laurino ha scritto al Vescovo chiedendo a nome della comunità l’apertura della Chiesa. “Da parte dell’Amministrazione comunale – ha dichiarato il primo cittadino – sono stati fatti sforzi notevoli, abbiamo fatto il possibile per essere da supporto e suggerire soluzioni. Al Vescovo ho chiesto di concordare una data per la riapertura della Chiesa, non si può più attendere, la comunità lo chiede con forza“.
La protesta potrebbe spostarsi a Potenza: nei prossimi giorni non è esclusa una manifestazione nei pressi della Diocesi per manifestare tutto il disappunto per questa situazione. I cittadini, che vorrebbero istituire un comitato, stanno pensando di interessare anche Papa Francesco. Già ad agosto si costituì un comitato denominato “Riapriamo il tempio“, che organizzò anche una raccolta firme, ma ad oggi ogni azione intrapresa non ha portato al risultato tanto atteso.
– Claudio Buono –
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