La Procura regionale della Corte dei Conti della Campania ha depositato 12 citazioni nei confronti di Dirigenti delle Aziende Sanitarie, ospedaliere e universitarie campane ritenuti responsabili di un consistente danno erariale.
Dalle indagini sarebbe emerso un maggiore esborso da parte di varie Aziende sanitarie della Campania di somme pari a 4.881.378 euro a seguito del mancato conseguimento della riduzione della spesa di competenza rispetto agli obiettivi stabiliti dal legislatore per attuare la cosiddetta “spending review”.
Le indagini, condotte dal vice procuratore generale Francesco Vitiello avviate a seguito della rilevazione di alcune spese anomale presenti nei bilanci della Regione hanno consentito di rilevare che, nonostante l’esistenza di un obbligo di riduzione del 5% della spesa al fine di razionalizzare le risorse in ambito sanitario e di conseguire una riduzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi, le strutture pubbliche sottoposto a controllo non hanno provveduto ad adempiere puntualmente a tale incombenza producendo un ingiustificato e illegittimo aggravio di spesa per le casse dell’ente regionale pari a quasi 5 milioni di euro.
I finanzieri della compagnia di Nola hanno analizzato i bilanci di 12 strutture pubbliche campane tra cui l’ospedale “Ruggi” di Salerno. Controllate inoltre l’ Asl Avellino, l’Asl Benevento, l’Asl Caserta, l’Asl Napoli 2 Nord, l’Asl Napoli 3 Sud, l’Asl Salerno, Azienda ospedaliera dei Colli, Azienda ospedaliero-universitaria Seconda Università (ex Sun) ora “Luigi Vanvitelli”, l’Irccs Pascale, Azienda ospedaliera Moscati, Azienda ospedaliera Rummo.
Nel corso degli accertamenti è stata ricostruita l’intera procedura amministrativo-contabile adottata dalla Regione Campania e dalle singole direzioni sanitarie e ospedaliere per giungere alla riduzione delle spese di competenza dove si è rilevata l’ insufficiente attività con conseguenti incrementi di spesa.
– Claudia Monaco –