Un nuovo piano ospedaliero, 4000 nuove assunzioni dopo 10 anni, un piano di edilizia sanitaria per 170 milioni di euro, abolizione del ticket regionale, un accordo biennale con le cliniche private, misure per favorire aperture di studi medici e odontoiatrici sono alcuni dei punti di forza del Piano portato avanti dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per una rivoluzione nella sanità campana. “Abbiamo presentato un piano di decisioni che rappresentano una svolta radicale per la sanità della nostra regione – ha dichiarato De Luca – adesso possiamo concentrarci sui livelli di assistenza Lea. Abbiamo raggiunto già risultati eccellenti per i parti cesarei, per le operazioni al femore, per le vaccinazioni, per i centri diabetologici. Puntiamo a raggiungere quest’anno la media nazionale per i livelli essenziali di assistenza. Entro l’estate vogliamo liberarci del macigno dei debiti della sanità campana e proprio l’aver messo ordine nei conti ha consentito ad esempio il recupero di 600 milioni di euro grazie alla cosiddetta premialità. Questo ci consente oggi di proporre l’assunzione di oltre 4000 dipendenti mantenendoci entro una griglia di sicurezza”.
Nel Piano presentato in conferenza stampa dal governatore campano una serie di punti messi sotto la lente di ingrandimento, tra cui il rischio di chiusura corso da alcune strutture ospedaliere e il nuovo riordino della rete ospedaliera emergenza/urgenza. Si prevede di aggiornare la rete ospedaliera utilizzando tutti i posti letto concessi dai calcoli ministeriali, basati sulla popolazione pesata della Campania, riequilibrare i posti letto sulle varie province e rimodulare lo squilibrio tra posti per acuti e postacuti, riequilibrare gli eccessi di discipline non esclusivamente a carico delle strutture pubbliche, mantenere attivi 7 punti nascita richiedendone la deroga, prevedere il mantenimento delle attività nei presìdi per i quali era prevista la chiusura, prevedere l’apertura di un nuovo Pronto Soccorso presso una struttura pubblica, rivedere le reti di emergenza/urgenza secondo una visione integrata di livelli assistenziali, rivedere le reti tempo/dipendenti e inserire nuove reti cliniche. L’atto di programmazione permetterà a tutte le Asl di rivedere i propri Atti Aziendali, riconfigurando gli equilibri di posti letto acuti/post acuti come richiesto dal Ministero.
Nel Piano sono previsti anche un incremento di 1637 nuovi posti letto che permette di raggiungere l’obiettivo di 3,6 posti letto per 1000 abitanti, la definizione della Rete dell’Emergenza/urgenza secondo il modello Hub/spoke mediante l’identificazione di 8 DEA di II livello, 9 DEA di I livello, 27 Pronto Soccorsi e 4 Pronto Soccorsi in zona disagiata, la riconfigurazione della rete del 118 con centrali provinciali riassegnando una centrale ad ogni provincia ed evitando l’Agenzia Unica regionale di Emergenza.
– Chiara Di Miele –