Prende il via l’attuazione del “decreto Lorenzin“, entrato in vigore il 21 gennaio e che definirà un cambiamento di rotta sulle condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Cambia, quindi, anche il rapporto tra medico di famiglia e paziente in un’ottica di razionalizzazione della spesa sanitaria che tende a dare una stretta sulle erogazioni.
In sostanza da questo momento i medici di base potranno prescrivere determinate prestazioni sanitarie a carico del Servizio Sanitario Nazionale esclusivamente nel caso in cui il paziente soddisfi specifiche condizioni (età, condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria, intervallo di tempo tra una prestazione e la precedente). Sono più di 200 le prestazioni a cui sarà difficile accedere in maniera gratuita o pagando soltanto il ticket, a differenza di quanto era accaduto finora.
Tra le prestazioni rientranti nell’elenco stabilito attraverso il “decreto Lorenzin” molti di quegli esami che, solitamente, vengono prescritti con estrema facilità, tra cui la TAC o la risonanza magnetica della colonna vertebrale, il colesterolo e i trigliceridi, il PT (tempo di protrombina), esame del sangue necessario per numerosi pazienti in cura con farmaci anticoagulanti, test e screening di dermatologia allergologica, diversi esercizi di terapia fisica, respiratoria e riabilitazione, estrazione e ricostruzione di denti (per visualizzare l’elenco completo delle prestazioni clicca QUI ).
Non sono mancate ovviamente le note polemiche in seguito all’entrata in vigore del decreto, soprattutto da parte delle associazioni di categoria come la Federazione Italiana Medici di Famiglia. Secondo i sindacati medici della FIMMG l’entrata in vigore del “decreto Lorenzin” porterà ad un “inevitabile taglio delle prestazioni per i cittadini“.
“Al di là delle parole ad effetto profuse in questi mesi da un Ministro della Salute che non ha rispettato l’impegno pubblicamente assunto di mitigare la norma, – sottolineano dalla FIMMG – se il D.M. è la ricetta per aiutare la sostenibilità del SSN la scelta è caduta sulla negazione dei diritti dei cittadini“.
– Chiara Di Miele –
Oggi paghiamo il prezzo di tanti sprechi anche a Polla i letti non entrano negli ascensori come al San Leonardo