Nel giorno di San Valentino, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con la campagna “…questo non è amore” che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, composta in prevalenza da donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei Centri antiviolenza.
Anche a Salerno, questa mattina, si è svolta in Piazza Portanova un’iniziativa di sensibilizzazione organizzata dalla Questura di Salerno e che ha visto la partecipazione del Questore Pasquale Errico. Scopo dell’evento, favorire l’emersione del fenomeno della violenza di genere mediante l’agevolazione di un contatto diretto con le potenziali vittime, offrire loro il supporto di un’equipe multidisciplinare composta da funzionari e operatori specializzati della Polizia di Stato, da rappresentanti e referenti della Rete Anti Violenza, nonché degli Enti e Associazioni attivi sul territorio.
Un’idea, quella del progetto CAMPER contro la violenza di genere che, partito a luglio 2016, in circa sei mesi ha permesso di contattare oltre 18.600 persone in 22 province italiane, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela, nonché di intervenire su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico.
Ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.
Questi più in dettaglio i dati di tutte le forze di polizia:
– gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016;
– gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016;
– i maltrattamenti in famiglia (circa l’81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016;
– le percosse (circa il 46% in danno delle donne) 15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016;
– le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016.
Oltre alla tutela offerta dalla legge, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione. In questa prospettiva si muove l’adozione dall’inizio dell’anno del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d’Italia. Tale procedura consentirà agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative a intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede la compilazione di checklist che, anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consentono di tracciare situazioni di disagio con l’obiettivo di tenerle costantemente sotto controllo e procedere all’arresto nei casi di violenza reiterate.
– Mariarita Cupersito –