“Respingiamo l’indegna campagna di comunicazione politica contro una delle più grandi Aziende ospedaliere del Mezzogiorno che tutti dovremmo preservare quale presidio essenziale, poiché specialistico, per la tutela della salute dei nostri concittadini e, come il trend degli ultimi periodi fotografa, anche dei cittadini delle limitrofe regioni”.
E’ quanto afferma Francesco Fanelli, assessore alla Salute e alle Politiche della persona della Regione Basilicata in risposta alla notizia diffusa ieri che posizionava il “San Carlo” di Potenza tra gli ultimi posti della classifica mondiale dei migliori ospedali.
“L’oggetto della mistificazione, per me paradossale, è la classifica mondiale dei migliori ospedali nella quale è entrato, con grande orgoglio, l’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza. – afferma Fanelli – E qui tengo a pubblicare l’incipit della email trasmessa dal responsabile di ‘Statista’ per l’Italia, che comunica così il felice ingresso nella classifica: ‘Buongiorno, ci siamo! La nuova classifica World’s Best Hospitals sarà pubblicata su Newsweek.com il primo marzo 2023 e ci sarà anche l’‘Ospedale San Carlo di Potenza’’. Si tratta di un dato positivo, perché mai una struttura lucana era entrata in tale classifica. Un motivo di vanto, non certo di polemica“.
La classifica di cui si parla è il frutto di una attenta indagine condotta da ‘Statista’, portale tedesco per la statistica, che rende disponibili dati raccolti da istituzioni che si occupano di ricerca di mercato e di opinioni, così come statistiche riguardanti l’ambito del paziente, rendendo visibile come il paziente percepisce il servizio ricevuto e come medici di altri ospedali valutano l’operato dei colleghi, analizzando il lato funzionale e relazionale del servizio, instillando una cultura di miglioramento continuo nell’organizzazione.
“Tra l’altro l’infondatezza della polemica è anche spiegabile con la nota che accompagna la posizione in classifica del ‘San Carlo’, – prosegue Fanelli – ossia che non vi sono dati disponibili sulla soddisfazione dei pazienti, che la valutazione dipende da KPI e dai giudizi degli esperti. La percentuale (positiva) supera a ogni modo il 70%. Ma questo ovviamente è sfuggito a una parte dell’opposizione. E’ sempre necessario incrementare il percorso di qualità avviato, ma non si può sottacere che spesso è responsabilità di questa continua mistificazione della realtà e di questo atteggiamento detrattorio e inaccettabile su tematiche costituenti il bene comune che spinge il cittadino, male informato da comunicazioni non coerenti e ingenerose, a migrare verso strutture esterne ricevendo molto spesso prestazioni peggiori di quelle assicurate dal nostro Servizio sanitario regionale”.
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