“La Nutella? Ho scoperto che Ferrero usa nocciole turche e io preferisco aiutare le aziende che usano prodotti italiani, preferisco mangiare italiano, aiutare gli agricoltori italiani. Faccio un appello all’azienda Ferrero: comprate italiano, vi prego la Nutella è dolce perché c’è lo zucchero e comprate zucchero italiano, aiutate i produttori italiani, nocciole italiane, latte italiano, zucchero italiano“. Così ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, si è quasi scagliato contro l’azienda produttrice di merendine e di una delle creme alla nocciola più amate al mondo.
Le parole di Salvini hanno scatenato fin da subito una serie di risposte polemiche da parte dell’opposizione politica e oggi è giunta anche la replica dei consiglieri regionali di Italia Viva della Basilicata, regione in cui la Ferrero ha investito molto, attraverso la sede di Balvano che di recente è diventata particolarmente famosa per la produzione dei Nutella Biscuits.
“Salvini attacca l’agroalimentare italiano che fa bene alla Basilicata e difende i petrolieri anche francesi. In Basilicata Ferrero dà lavoro, da tanti anni, a circa 400 dipendenti e quindi sostegno ad altrettante famiglie e ne ha annunciato per i prossimi mesi altri 150 di nuovi. Il progetto Nocciolo Basilicata ha riguardato la formazione di decine di tecnici esperti, impiantato oltre 150 ettari sperimentali e consentito alla Basilicata, per la prima volta nella sua storia, di pubblicare una carta vocazionale di settore ufficiale, oltre a finanziare con il Psr Basilicata il progetto di ricerca denominato Corilus. Doveroso quindi informare sia Salvini, che Luini, di cosa significhi la Ferrero per la Basilicata, piuttosto che accettare supinamente, insieme ai suoi colleghi in Consiglio le loro umiliazioni e diktat verso le nostre aziende”. Così i consiglieri regionali Luca Braia e Mario Polese.
La filiera lucana della nocciola è operativa da tempo. L’accordo per 25 anni con la rete d’impresa lucana è giunto nel giugno 2018 a conclusione di un percorso che ha visto la Regione Basilicata, il Dipartimento agricoltura, l’Alsia e Ismea impegnate nell’elaborazione di una carta vocazionale con la quale si sono individuati i terreni e gli areali più adatti alla coltivazione corilicola. Tutto questo è stato presentato ufficialmente da Ferrero il 6 luglio 2018 in un convegno a Sant’Arcangelo.
“Tra semplificazione e confusione, invece, Salvini – dicono Braia e Polese – fa ormai una triste politica degli spot utilizzando beceramente le nocciole presenti nella Nutella, oggetto sino ad oggi di tanti suoi selfie, per dire che sono provenienti dalla Turchia e che non va mangiata. Non ci si rende proprio conto di come un’uscita sui social possa avere ricadute su economie di interi territori, proprio non si comprende nulla del ruolo che si ricopre e non si ha rispetto per chi, in determinati comparti, lavora. Salvini ignora il ‘Piano Nocciola Italia’ che prevede di sviluppare, entro il 2025, 20.000 ettari di nuove piantagioni di noccioleto, di cui 6.000 ettari solo in Basilicata, di nocciola di qualità con una filiera sostenibile e tutta italiana. A Ferrero, infatti, andrà il 75% delle nocciole prodotte in Basilicata dalla rete ‘Basilicata in Guscio’, una rete di 27 aziende, nell’arco dei prossimi 20 anni, avendo investito nella nocciola ‘made in Basilicata’ e avendo firmato con i produttori lucani il primo accordo al Sud per garantirsi approvvigionamenti costanti di nocciola utilizzata per i suoi prodotti”.
“Doveroso difendere Ferrero – continuano Polese e Braia – dall’attacco scomposto di Salvini per gli investimenti che ha fatto e fa in Italia, soprattutto in Basilicata, regione scelta per la produzione del nuovo prodotto di punta ‘Nutella Biscuit’ che, con la sua grande operazione di comunicazione e marketing, sta facendo crescere la produzione dello stabilimento lucano, con le relative ricadute occupazionali e sociali per la nostra regione. Per lo stabilimento di Balvano e per l’ampliamento della corilicoltura in Basilicata, Ferrero sta provando a recuperare investimenti privati e pubblici, operazione che nella precedente legislatura abbiamo aiutato a fare”.
– Chiara Di Miele –