La proposta di legge “Disposizioni in materia di salvaguardia, valorizzazione e promozione di uno stile di vita e di una cultura di sviluppo sostenibile, dei prodotti agro alimentari lucani e della cucina lucana” di iniziativa dei consiglieri Braia e Polese, Baldassarre, Giorgetti e Sileo e sottoscritta in aula da Leggieri, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Basilicata.
L’obiettivo del testo normativo è di salvaguardare e valorizzare la tipicità dei prodotti agricoli e agroalimentari della Basilicata, la cucina lucana a base di tali prodotti e lo stile di vita basato sulla Dieta Mediterranea, quale patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, unico e ormai riconosciuto sotto il profilo salutistico, promuovendone la diffusione insieme alle attività economiche, ambientali, sociali e culturali legate a tale stile alimentare in ambito regionale ma anche nazionale e internazionale. Istituito l’Osservatorio regionale per la dieta mediterranea e la Rete operativa per la Dieta Mediterranea.
La Dieta Mediterranea si fonda sul rispetto per il territorio e sulla biodiversità e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo. È molto più di un semplice elenco di alimenti o una tabella nutrizionale, è un modello di sviluppo culturale e sociale, uno stile di vita che comprende una serie di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni tramandate di generazione in generazione, nonché un regime nutrizionale riconosciuto dalla comunità scientifica per i suoi benefici effetti sulla salute umana e sulla qualità della vita. Infatti, quello mediterraneo è l’unico modello alimentare in grado di preservare dal rischio di malattie croniche degenerative (obesità, malattia cardiovascolare aterosclerotica, ipertensione, diabete, tumori) che hanno un impatto enorme sullo stato di salute della popolazione, sulla mortalità e sulla qualità della vita. E quindi inevitabilmente anche sui costi sanitari diretti e indiretti.
La presa in carico dello stile alimentare sotto l’ottica della prevenzione, prima che insorgano patologie da curare parallelamente, deve essere posta in sinergia con la valorizzazione del mangiar sano e lucano attraverso i prodotti dell’agroalimentare regionale e della cucina lucana. Un approccio che presuppone un impegno attraverso campagne di sensibilizzazione, di informazione e di formazione a partire dalla scuola, in chiave educativa nel promuovere ed incentivare, con le istituzioni scolastiche, ad esempio attraverso i menù delle mense, ma anche con l’introduzione nei distributori automatici di alimenti freschi e dotati di apposite garanzie di qualità, più sane abitudini alimentari. Lo stanziamento previsto per il 2023 è pari a 50mila euro.