La Sezione Operativa della Sicurezza Cibernetica — Polizia Postale e delle Comunicazioni di Salerno, coordinata dal C.O.S.C. Campania Basilicata e Molise ha dato esecuzione, nei giorni scorsi, a cinque misure cautelari personali dell’obbligo di firma nell’ambito di un procedimento penale nel quale erano già state eseguite ulteriori tre misure cautelari a carico di cittadini del Salernitano, i quali sarebbero autori di reati di truffa realizzate mediante sofisticate tecniche di phishing.
Sono finiti nei guai due 46enni, un 54enne, un 40enne ed una 30enne.
Le misure cautelari eseguite, inizialmente rigettate dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno per mancanza di esigenze cautelari, erano state emesse, a seguito di appello, dal Tribunale per il riesame in data 15 dicembre 2023, all’esito del quale la Corte di Cassazione, con provvedimento del 16 febbraio, ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti dai cinque indagati.
All’individuazione dei presumibili autori dei reati si è giunti a seguito di una complessa attività di indagine scaturita da una denuncia sporta da una giovane vittima che aveva perso tutti i propri risparmi.
Le Forze dell’Ordine hanno dunque predisposto l’immediata perquisizione e il sequestro di materiale informatico di persone ritrovate nei pressi di un Ufficio Postale, il cui studio ha consentito di delineare a loro carico un grave quadro indiziario.
Durante l’attività investigativa gli elementi forniti dalla persona offesa sono stati arricchiti da tecniche, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche che hanno consentito la contestazione di ulteriori reati, consistenti in frodi commesse mediante il telefono da persone che si fingevano funzionari dell’Ufficio Antifrode di Poste Italiane e che utilizzavano utenze telefoniche, poi risultate fittizie, che sembravano apparentemente riferibili proprio all’Ufficio Antifrode.