Si è svolto ieri pomeriggio, presso la Provincia di Salerno, il convegno dal tema “L’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down. Quale futuro?”
L’evento, promosso dalle associazioni campane Paneta 21 di Salerno, 21 Salvatutti di Procida e Prendiamoci per mano di Scafati, è il risultato del progetto Solid(AR)ity, che ha l’obiettivo “di creare un coordinamento tra le associazioni regionali che si occupano di persone con sindrome di Down e con disabilità intellettiva – racconta Autilia Avagliano, consigliere nazionale di CoorDown – per creare le basi dell’inclusione scolastica, lavorativa e sociale“.
Il Presidente della Provincia Michele Strianese ha sottolineato la sensibilità e l’impegno da parte della nuova presidenza provinciale sulle tematiche sociali.
Durante il convegno è emerso che nonostante i traguardi raggiunti, occorre lavorare ancora per abbandonare gli stereotipi di genere e aumentare le assunzioni dei ragazzi con disabilità. Infatti da studi effettuati si è visto che la presenza sul posto di lavoro di persone con sindrome di Down o altro handicap, induce un aumento della tolleranza, della cordialità e della disponibilità all’ascolto e l’ambiente di lavoro diventa creativo.
A fine convegno sono intervenuti alcuni responsabili di progetti nazionali di integrazione lavorativa di persone con disabilità, tra cui Luca Trapanese, giovane campano che ha adottato Alba, una bambina affetta da sindrome di Down, rifiutata da numerose famiglie e che negli anni ha costruito un esempio di comunità integrata, denominata Borgo Sociale in cui ragazzi affetti da diverse disabilità vivono insieme, assistiti da operatori socio sanitari e si sostengono autonomamente.
“Dobbiamo cambiare direzione, passando da una prospettiva di assistenzialismo a una di inclusione – conclude Anna Petrone, consigliere della Provincia di Salerno – Le persone con disabilità hanno pari diritti, il lavoro dà dignità a tutti ed è importante l’inclusione scolastica e lavorativa“.
– Rosanna Raimondo –