Il terzo titolo mondiale alla Roadsign Continental Challenge è stato consegnato ieri pomeriggio all’ultramaratoneta di Sala Consilina Giuseppe De Rosa nel corso di un evento che si è tenuto nel Teatro Scarpetta della sua città.
Sul palco, insieme a De Rosa e alla giornalista Mariagrazia Petrizzo, sono intervenuti il sindaco Domenico Cartolano, Jerome Lollier di Canal Aventure, che organizza le tappe di ultramaratona nei cinque continenti, il professore Mario Vitale, Ordinario di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno e Direttore della Clinica endocrinologica e diabetologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi”, la giornalista Sara Manisera, il professore Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’UNISA, John B. Crisci, Direttore del World Food Programme alle Nazioni Unite e autore del libro “The Hunger Crime”.
Presenti tra il pubblico i consiglieri regionali Tommaso Pellegrino e Corrado Matera, il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Vittorio Esposito, il presidente dell’Associazione Giornalisti Vallo di Diano Rocco Colombo, che ha consegnato a De Rosa una targa dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, l’assessore del Parco Nazionale Franco Bellomo che ha promesso una tappa di ultramaratona organizzata nell’Area Protetta, don Gabriele Petroccelli, Pasquale Larocca, alpinista, sciatore e istruttore di elisoccorso, Alexandra Wancolle, valdianese che ha partecipato all’ultima Maratona di New York, Moustapha Ahmad, ultramaratoneta libanese, l’artista Tiziana Stigliano che ha consegnato un ritratto dell’ultramaratoneta campione.
De Rosa, che ormai viene definito “la nostra bandiera nel mondo”, da anni sfida se stesso partecipando ad entusiasmanti ma altrettanto complicate tappe di ultramaratona in giro per i continenti: dai ghiacci dei Paesi nordici alle alte temperature del deserto, tra svariate culture e mille difficoltà. Un passato da ragazzino obeso che oggi, adulto tenace e combattivo, mette alla prova la sua resistenza fisica e psicologica raggiungendo traguardi inimmaginabili.
“Quello che rende Giuseppe diverso è che ha un grande cuore, oltre ad una mente e ad un fisico forti. In Bolivia di notte ero con lui nella stessa tenda e tremavo dal freddo e lui mi ha dato la sua giacca. Piccoli dettagli che fanno capire quanto questo uomo abbia un grande cuore” ha affermato sul palco il suo compagno di gara Moustapha Ahmad.
“Portare questa bandiera in giro per il mondo, dato che attualmente sono l’unico italiano, non è facile – ha affermato De Rosa -. Il suo peso si fa sentire ma mi rende orgoglioso, così come portare nel mondo il nome di Sala Consilina e del Vallo di Diano. Ci sono atleti forti e professionisti, ma io sono una persona normale che fa una vita normale. Questo sport e Jerome mi hanno cambiato la vita e non so se riuscirò mai a ricambiare ciò che mi hanno donato“.
“Nelle competizioni, oltre a conoscere luoghi e persone, si può conoscere meglio sè stessi, così come è successo a Giuseppe che dal 2017 in poi ha scoperto tanto di più di se stesso, tra cui il suo potenziale. Ha partecipato a 16 competizioni, affrontando le difficoltà tipiche di ogni continente con lavoro, umanità, perseveranza. Giuseppe è una persona ordinaria capace di fare cose straordinarie” ha aggiunto Jerome Lollier.
A sostenere le sue avventure sportive ci sono due amici speciali e main sponsor, Renato Auleta con Cosilinauto e Carmine Cardinale con Cardinale Group, che hanno investito credendo nelle capacità di Giuseppe De Rosa e per il secondo anno consecutivo hanno organizzato l’evento celebrativo con il patrocinio del Comune e il sostegno de “I Ragazzi di San Rocco”.
“Renato e Carmine hanno creduto nel mio sogno e mi hanno dato la possibilità di lottare contro i campioni” ha sostenuto De Rosa riferendosi a Cardinale e Auleta.
“Fare impresa significa stare anche e soprattutto dalla parte dei giovani. Crediamo nei sogni che si possono realizzare” ha dichiarato Carmine Cardinale. E l’amico imprenditore Renato Auleta ha aggiunto: “Quando raccontavo a Carmine dei sacrifici fatti da Giuseppe per allenarsi lui non mi credeva. Poi lo ha conosciuto e ha capito che insieme dovevamo sostenerlo“.
La serata, curata alla regia da Roberto Lupo Precedenza, ha visto i gradevoli intermezzi al pianoforte del Maestro Luigi Gargano.