Si è svolta ieri sera, nella chiesa della Santissima Trinità a Sala Consilina, la cerimonia in onore di San Sebastiano martire, protettore del Corpo della Polizia Municipale.
San Sebastiano, comandante dei pretoriani vissuto attorno al 300 d.C., fu messo a morte dall’imperatore Diocleziano. Era molto impegnato nell’assistenza e nell’aiuto ai poveri e ai bisognosi. Scoperto mentre dava sepoltura ai Quattro Coronati (i Santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano), fu sottoposto a un processo sommario e condannato a morte con il supplizio delle frecce. Durante la notte i cristiani che si recarono nel campo a recuperare la salma per la sepoltura si accorsero che era ancora vivo, così si presero cura di lui. Riacquistata la salute, per testimoniare la propria fede si recò nel tempio di Ercole dove Diocleziano stava officiando un rito pubblico. Arrestato, fu ucciso a bastonate, una delle forme più umilianti di pena capitale usata solo per gli schiavi.
Si ritiene che il legame con le armi abbia favorito il patronato sulla Polizia Municipale che celebra la festività il 20 gennaio, giorno del martirio.
Presenti gli agenti di Sala Consilina, con il Capitano Salvatore Della Luna Maggio, ma anche i Comandi di altri paesi, tra cui Sanza e Sant’Arsenio, e gli ex agenti dei Comandi di Teggiano, Sassano e Monte San Giacomo.
La celebrazione eucaristica è stata officiata da don Gabriele Petroccelli, Padre spirituale delle Forze dell’Ordine. Erano presenti anche il consigliere regionale Tommaso Pellegrino, l’Ispettore Nicola Molinari, Comandante della Sottosezione di Polizia Stradale di Sala Consilina e i Carabinieri della locale Stazione.
Al termine sono stati conferiti due encomi dal Comandante Della Luna Maggio e dal sindaco Domenico Cartolano a due agenti, Luigi Molinari e Francesco Finamore. Entrambi, sprezzanti del pericolo, sono intervenuti sull’incendio che nell’agosto scorso ha devastato il territorio di Sala Consilina. Da subito e con mezzi di fortuna hanno cercato di domare le fiamme insieme ad altri volontari fino allo sfinimento.