Si è svolta questa mattina, presso il Polo Culturale, l’inaugurazione del Museo Archeologico di Sala Consilina, aperto già nel 1982 e dopo vari lavori riconsegnato alla comunità. Alla realizzazione di questo progetto hanno dato il loro prezioso aiuto anche i ragazzi del Liceo Artistico “Pomponio Leto” di Teggiano.
I saluti iniziali sono stati affidati al sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone e al Vescovo S.E. Mons. Antonio De Luca. A seguire gli interventi della Direttrice del Museo Archeologico Anna Di Santo, dell’assessore alla Cultura Gelsomina Lombardi, del Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pomponio Leto” Rocco Colombo.
“Abbiamo fatto un lavoro che un sito come quello di Sala Consilina merita – dichiara Carmine Pellegrino, dell’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali – E’ il sito più meridionale degli Etruschi, dove all’inizio del IX secolo sono arrivati fino al Vallo di Diano fondando l’insediamento di Sala Consilina. Presto questo insediamento è stata inglobato dalla realtà locale e l’allestimento del Museo vuole dare in qualche modo la traccia di questo divenire, di questo trasformarsi nella continuità”.
“Oggi siamo veramente contenti perché questo progetto di rete che noi proponiamo da anni ha avuto la sua realizzazione concreta nella riapertura di questo museo – aggiunge Cono Federico, Vicedirettore Generale della Banca Monte Pruno – Fare rete nel momento in cui c’è la buona volontà delle istituzioni è l’unica cosa alla quale ci possiamo aggrappare. Recuperare questo Museo fa bene a chi ne ha già memoria e fa ancora più bene ai giovani studenti perché significa recuperare memoria storica”.
“Senza una buona sinergia con le Amministrazioni locali il nostro lavoro non si può fare al meglio – ha commentato Francesca Casule, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino – Ogni museo ha una sua peculiarità e sono importanti perché sono dedicati alla comunità locale. Possono anche essere una risorsa economica però è fondamentale che la gente si riconosca in quelle che sono le proprie radici. Nessuno però ha avuto il coinvolgimento delle nuove generazioni, qua davvero i giovani ci sono dentro perché hanno lavorato anche loro”.
I ragazzi del “Pomponio Leto” a fine cerimonia hanno consegnato a chi ha reso possibile la riapertura del Museo un omaggio floreale e un lavoro in ceramica.
– Annamaria Lotierzo –