Sono entrati in vigore, dal 1° gennaio di quest’anno, i sacchetti biodegradabili a pagamento in tutti i supermercati.
È obbligatorio acquistarli, poiché non si possono riutilizzare quelli che si portano da casa.
I sacchetti che possono esere portati da casa devono infatti essere monouso e idonei per gli alimenti, come sottolinea Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della Salute.
Sul tema si è espressa anche Fare Verde Campania Onlus.
“Il colpevole di questa sciocchezza – a detta di Giuseppe Solla, Presidente Regionale di Fare Verde Campania Onlus – ha un nome e un cognome: Gian Luca Galletti, probabilmente uno dei peggiori ministri della storia repubblicana. Quello che, da Ministro dell’ambiente, ha sostenuto le trivellazioni petrolifere e ha firmato un decreto che ci ha regalato 8 nuovi inutili e dannosi inceneritori”.
“È grazie a lui – afferma Solla – se non potremo portare al supermercato le nostre buste e retine riutilizzabili per evitare di pagare il (giusto) costo del sacchetto per la frutta. In una lettera alla grande distribuzione ha spiegato che il riutilizzabile non è ammesso per motivi igienici, ma se voleva aiutarci a ridurre i rifiuti, bastava fare come già fatto per le buste della spesa: se ti porti la sporta riutilizzabile, non paghi il sacchetto”.
Il sacchetto biodegradabile sparisce in tempi brevi solamente nelle condizioni appropriate, come quelle degli impianti di compostaggio: “La norma europea UNI EN 13432 stabilisce che, nel normale ciclo di compostaggio, devono disintegrarsi per il 90% dopo 3 mesi – spiega Giuseppe Solla – e dopo 6 mesi devono essere digeriti dai microrganismi per il 90%. Gettati in terra, in mare o in un corso d’acqua, i sacchetti biodegradabili persistono però per anni nell’ambiente, proprio come quelli in polietilene“.
“C’è bisogno di aumentare la consapevolezza dei consumatori verso 2 parole fondamentali – prosegue il presidente Solla – ‘riduzione‘ dei rifiuti, e ‘riuso‘ dei prodotti nel caso specifico delle sporte per la spesa, e non incentivare e promuovere la forma mentis dell’usa e getta“.
Per il Presidente Regionale di Fare Verde Campania Onlus il rimedio esiste ed è semplice: “Il Ministro dell’ambiente deve rimuovere il divieto di usare sacchetti e retine riutilizzabili. Tale divieto non l’ho trovato nella legge sulle “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno” che regola la questione sacchetti per la frutta. È stato previsto in una lettera del Ministero alla grande distribuzione che chiedeva chiarimenti sull’applicazione della norma”.
“Le soluzioni ci sono, come il metodo già utilizzato dalla Coop Svizzera attraverso l’utilizzo delle Multi-Bag, cioè sacchetti a retina riutilizzabili e lavabili in lavatrice a 30° – conclude Solla – ma c’è bisogno di scelte politiche che vanno nella giusta direzione, per lasciare un mondo più pulito alle future generazioni“.
– Maria De Paola –