Il Nursind Salerno, preso atto della mancata attuazione dell’accordo già sottoscritto ad ottobre 2022 tra i vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, organizzazioni sindacali e rappresentanze sindacali unitarie per l’avvio delle procedure di conferimento degli incarichi a gennaio scorso e considerato che la fattispecie è oggetto di confronto dinanzi al Prefetto di Salerno per il tentativo di conciliazione consequenziale allo stato di agitazione del personale, segnala le numerose carenze di personale incaricato formalmente della funzione di coordinamento delle varie Unità Operative mediante pubblicazione di appositi bandi.
“Tale carenza viene colmata, attualmente e di prassi, da nomine di personale infermieristico direttamente dal Direttore della singola Unità Operativa. Atteso che seppur la nomina, anche in via provvisoria, avverrebbe da parte del responsabile Sitra o Direttore della Dmp, essa si configura come atto gravissimo sia sul piano regolamentare aziendale sia di totale inosservanza del principio costituzionale di buon andamento della pubblica amministrazione” hanno scritto Biagio Tomasco, segretario generale del Nursind Salerno, e Domenico Ciro Cristiano, coordinatore Nursind Salerno per l’area “Ruggi” e delegato Rsu, in una lettera inviata ai vertici dell’Azienda, ai massimi esponenti della Regione Campania, all’Ispettorato del Lavoro, alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Salerno.
“Difatti la nomina di facenti funzione di coordinamento o referenti che dir si voglia (e peggio ancora l’assegnazione diretta in tali funzioni da parte del Sita o altri organismi aziendali) è inibita da precise e vigenti circolari dispositive aziendali, che sin dal 2014 (Vincenzo Viggiani, Salvatore Guetta, Oreste Florenzano) e con conferma successiva in anni più recenti da parte di GRU (Landi), inibiscono ai direttori di Unità Operativa Complessa la nomina di facenti funzioni, perché è una fattispecie che il contratto nazionale di categoria e i regolamenti aziendali restringono a procedure pubbliche e aperte di emanazione della direzione aziendale” affermano Tomasco e Cristiano.
Una situazione, dunque, su cui il Nursind vuole vederci chiaro: “Assistiamo a nomine di facenti funzione senza alcun bando che garantisca le pari opportunità a tutti i dipendenti aventi i requisiti e allo spostamento, in qualità di infermieri, di facenti funzione da Unità Operative ad altre Unità Operative. Per non parlare poi dell’orientamento giuridico di sentenze che riconoscono le indennità economiche a chi ha svolto attività di coordinamento negli anni. Ciò provoca un danno erariale in quanto rappresentano costi non preventivati e discussi per il fondo corrispondente e quindi sforamento del fondo stesso. Non riusciamo a comprendere la ratio della metodica descritta, che anzi ci appare come un sistema di mercato degli incarichi di funzione che lascia tanti dubbi sulla trasparenza della pubblica amministrazione. Ecco perché chiediamo: ci sono pressioni esterne che spingono un Direttore ad una nomina di facente funzione senza alcuna pubblicazione di bando aperto a chi ne ha diritto? È divenuto un sistema clientelare? È la risultante di una incapacità di programmazione o di incompetenza manageriale? In ultimo, abbiamo contezza di una disposizione che prevede lo spostamento dell’attuale coordinatrice infermieristica, di ruolo, della centrale di sterilizzazione verso la Chirurgia d’Urgenza lasciando vacante la propria funzione di coordinamento alla centrale di sterilizzazione. Come mai per altra coordinatrice di ruolo tale metodica ha previsto una soluzione di funzione di coordinamento ad interim di due Unità Operative (Pronto soccorso e Chirurgia generale e trapianti di rene) mentre per la centrale di sterilizzazione ciò non è stato previsto? Sono in procinto nuove nomine senza alcun bando di concorso aperto a tutti? Spostamenti di facenti funzione da Unità Operative ad altre? Siamo vigili sulla situazione e chiediamo a tutti i destinatari di ristabilire una situazione di buon andamento della pubblica amministrazione e pari opportunità per tutti i dipendenti dell’Azienda”.