Ritrovarci. Riconoscerci nella sofferenza dell’altro, nel dolore e nel pianto, nel lutto e nella speranza.
Ritrovarci insieme in una piazza vuota, dove c’è un Uomo che, solo, parla al Mondo. In quella piazza non c’è nessuno, ma ci sono tutti. Quella piazza non è stata mai così gremita come in questo momento storico.
Nel guardare in tv, dall’interno delle nostre case, il Papa e la piazza del Vaticano, entrambi sembrano denunciare al mondo intero la solitudine dell’uomo moderno che è lì per chiedere aiuto ma in realtà non c’è.
Rispondendo ad una chiamata che ci annuncia l’indulgenza plenaria al solo pensiero di desiderarla, ci ritroviamo anche noi ai piedi di un crocifisso che già liberò gli uomini dalla peste, sotto una pioggia costante che sembra essere lì, presente, per lavare, pulire tante colpe che ormai si erano incrostate in noi.
Lui, l’Uomo Solo per eccellenza, rivolge la sua preghiera che è quella dell’Universo cristiano. Sotto la pioggia di una sera di primavera che entrerà nella Storia, quella grande, che racconta di sconfitte e di morti, ma anche di speranza.
Sotto la pioggia, sotto il rintocco di campane che auspicano la gioia e il suono di sirene che ci ricordano il dolore. Francesco, Uomo solo, ha dinanzi agli occhi una piazza vuota, ma sa che siamo tutti stretti stretti nel Suo cuore.
– Paola Testaferrata –