Si sono concluse ieri le competizioni nell’ambito del Campionato Nazionale di Nuoto a Lignano Sabbiadoro, che ha visto anche la partecipazione del team Metasport, squadra agonistica di nuoto della società sportiva MetaCentro con sede presso il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo.
“Abbiamo ottenuto risultati brillanti anche confrontandoci con professionisti a livello nazionale – afferma il coach Agostino Marmo, orgoglioso della sua squadra – Su quasi 1500 iscritti i nostri ragazzi e ragazze hanno conquistato diversi posti sul podio”.
Sette le medaglie in totale portate a casa dalla compagine Metasport: Valerio Pucciarelli conquista due primi posti, rispettivamente nei 50 metri farfalla e 50 metri rana.
A salire sul podio per ritirare una medaglia d’argento e due di bronzo è stato Andrea Soriero con il 2° posto nei 50 metri stile libero, 3° posto nei 50 metri rana e 3° posto nei 100 metri stile libero.
Infine, Diego Pucciarelli ottiene il 3° posto nei 50 metri rana e Mariarita Sansalone il 3° posto nei 200 metri stile libero.
“L’intera squadra ha ottenuto risultati incoraggianti, anche dal 4° posto in poi, tenuto conto che hanno gareggiato contro i migliori atleti e atlete a livello nazionale – continua il trainer Marmo – Grazie alla passione e all’impegno che contraddistingue il nostro team, torniamo a casa con la consapevolezza di fare importanti progressi e tutti i componenti della nostra squadra continueranno ad allenarsi per migliorare sempre di più le loro performance e portare in alto il nome della società MetaCentro non solo a livello locale ma in tutta Italia”.
“Mi fa enormemente piacere condividere la gioia ed il merito di questi ragazzi per l’esempio di positività che possono trasmettere a quelli che si sono già avvicinati allo sport oppure lo stanno facendo adesso – ha dichiarato il Direttore Donato Alberico -. E con l’esempio non ci riferiamo soltanto ai risultati che sono stati capaci di portare a casa, e che talvolta possono anche deludere, ma alla passione che mettono in quello che hanno fatto ed in quello che fanno. Quando ho l’opportunità di confrontarmi con i ragazzi lo ripeto sempre: ‘Lo sviluppo di qualsiasi competenza o capacità è preceduta sempre da un’emozione, così è nello sport, nell’arte ed anche nel lavoro’. Senza la scintilla della passione qualsiasi cosa che si fa diventa gesto ripetitivo, abitudine, necessità, forma di sopravvivenza, mediocrità. Le passioni danno un senso alla vita, perché rappresentano un’opportunità di crescita continua, favoriscono il migliorare sè stessi. Contribuendo nel contempo a migliorare anche gli altri, il mondo, perchè hanno un effetto contagioso. Le passioni rendono possibile l’impossibile. Ci offrono sempre un’opportunità di rinascere, di restituirci nuova vita, anche dopo un fallimento. Mi viene in mente l’Odissea, la storia di Ulisse che tutti dovremmo aver letto e studiato: quante avventure e fallimenti ha dovuto affrontare e subire, tra cui la perdita di tutti i suoi amici e soldati, per poter ritornare dalle sue passioni, l’amata Penelope e la città di Itaca. È questo ciò che mi piace celebrare di questi ragazzi. Perchè fare qualcosa con passione è alla portata di tutti. La passione che hanno messo negli allenamenti e nel trovare il tempo per farli, non tralasciando i loro studi. Il coraggio che hanno messo nell’affrontare le gare, sottoponendosi al rischio della delusione per la sconfitta, ma godendo della gioia immaginandosi vincitori. L’energia che hanno messo nell’affrontare viaggi domenicali estenuanti. In questo elogio della passione non potevano mancare due necessarie menzioni per chi ha svolto un ruolo fondamentale nell’ottenimento di questi risultati. La prima per il loro mister e allenatore, Agostino Marmo. Il loro condottiero, nonché guida razionale necessaria per concretizzare la loro passione del nuoto. La sua continua vicinanza tecnica, ma soprattutto morale, ha rappresentato per i ragazzi un riferimento solido e affidabile per crescere con il livello delle loro prestazioni. Altra menzione per i genitori di questi ragazzi. Non soltanto per il sacrificio economico o per il tempo che hanno impiegato ad accompagnare i ragazzi in piscina. Li considero atti necessari. Mi preme invece sottolineare la loro intelligenza e sensibilità per aver lasciato questi ragazzi liberi di appassionarsi alla disciplina del nuoto. Ha rappresentato una forma di riconoscimento importante per la loro raggiunta autonomia di pensiero e non è poco. Roba da adulti!“.