Stop alla realizzazione della bretella di collegamento autostradale Agropoli – Eboli. Ad annullare il tutto è la decisione del Cipess che ha revocato i fondi per il progetto a causa del mancato rispetto degli impegni di spesa giuridicamente vincolanti previsti dai decreti del 2019 e del 2022.
La nuova arteria stradale era stata pensata come un progetto strategico per raggiungere il Cilento e decongestionare il traffico lungo la SS18, ma i fondi del PNRR sono stati ritirati e non si potrà più realizzare l’opera per la quale si era fortemente battuto il Presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri, ora sospeso dalle cariche per la vicenda giudiziaria che lo riguarda.
“Sin da subito avevamo considerato quest’opera costosa e dannosa per la Piana del Sele. Le risorse previste per questo progetto potevano essere destinate alla rifunzionalizzazione della viabilità esistente e a rendere sicuro e scorrevole il traffico veicolare senza penalizzare le attività economiche e l’intero ecosistema lungo la SS18 – ha affermato il presidente della Commissione Aree Interne Michele Cammarano -. Le aree interne hanno bisogno di infrastrutture che rispondano ai loro bisogni specifici, non di progetti dall’impatto devastante. È necessario implementare il sistema ferroviario, ancora troppo carente, e investire sulle arterie esistenti. La lezione della bretella Agropoli – Eboli deve spingere le istituzioni a cambiare approccio e a percorrere soluzioni sostenibili che rispettino l’ambiente e migliorino davvero la qualità della vita dei cittadini”.
Confermate, poi, le preoccupazioni sullo stallo amministrativo in provincia di Salerno per Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, il quale ha affermato: Un’altra opera faraonica che naufraga definitivamente. Un investimento di circa un miliardo di euro per un progetto sbandierato come una rivoluzione per la viabilità tra Cilento e Piana del Sele, ma che non vedrà mai la luce e ha già visto uno spreco di due milioni circa per la progettazione”. Tommasetti sottolinea come non si tratti di un caso isolato in provincia di Salerno: “Le grandi opere rimaste al palo ormai non si contano più ma in questo caso va ulteriormente rimarcato l’immobilismo istituzionale che non favorisce certo lo sviluppo del territorio. Una situazione resa ancor più grave dall’incombere dell’inchiesta che ha paralizzato in un colpo solo la Provincia di Salerno e il Comune di Capaccio Paestum. Se la politica non decide di darsi una regolata e assumere decisioni trasparenti, le cose per i cittadini possono solo peggiorare”.