La Cgil di Potenza riflette sulle risorse energetiche della Basilicata, che sono in via di esaurimento.
“Quello che serve, come ribadito più volte – afferma Vincenzo Esposito, segretario generale di Potenza della Cgil – è l’istituzione di un fondo regionale per la transizione ecologica, un Recovery Fund necessario per sostenere i salari e i settori produttivi così da salvaguardare l’occupazione e ammortizzare le conseguenze della perdita di posti di lavoro in vista dell’esaurirsi dei giacimenti petroliferi in Val d’Agri“.
Anche Fiom Basilicata sostiene la proposta della Cgil tramite la sua segretaria Giorgia Calamita.
“La strada della transizione ecologica è segnata e se la Basilicata non attuerà politiche industriali ed energetiche che guardano alle nuove tecnologie e a un nuovo modello energetico rinnovabile e decentrato, le conseguenze sul mondo produttivo e sull’occupazione saranno devastanti – fanno sapere dai sindacati – Perciò non sono assolutamente accettabili dichiarazioni di chi sostiene che la transizione non crea nuova occupazione e non lascia benefici sul territorio. Ciò è possibile ed auspicabile se la transizione viene governata in una sinergia tra mondo produttivo, Governo nazionale e territori.
Nel caso ciò non avvenisse il pensiero dei sindacati è perentorio: “In caso contrario, ed è quello che purtroppo sta già accadendo nelle estrazioni petrolifere in Basilicata, ci troviamo di fronte ad esuberi. Precisiamo che questa non è una conseguenza della transizione, bensì dell’assenza di adeguate politiche industriali e degli interessi dei grandi player che guardano al profitto scaricando sui lavoratori i costi della transizione“.