Il Comune di Sapri scende a difesa del punto nascita dell’ospedale “Immacolata”.
A seguito del decreto 87 del 2018 con oggetto il “Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera” con il quale, tra l’altro, il Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi ha disposto la disattivazione, tra gli altri, del punto nascita di Sapri, il primo cittadino Antonio Gentile ha ritenuto opportuno mettere in campo alcune importanti azioni per salvaguardare il servizio.
“L’eventualità della soppressione del punto nascita a Sapri rappresenta un’ipotesi tecnicamente non percorribile per alcune motivazioni dalle quali non si può prescindere – si legge nel documento approvato in Giunta – Sui nostri territori non è stata mai prevista una rete per la gestione delle gravidanze a rischio né nei nostri ospedali sono dedicati dei posti letto in quanto la prima Terapia Intensiva Neonatale di riferimento è attiva presso l’ospedale di Battipaglia, distante 131 km da Sapri. Pertanto le gestanti a rischio potrebbero non raggiungere in tempo la prima postazione ospedaliera attrezzata per i casi di specie; il trasporto materno assistito (STAM) e neonatale in urgenza (STEN) sono previsti in partenza da Napoli e non trovano una situazione di stabilizzazione della partoriente, pertanto, si potrebbe determinare una situazione di alto rischio per la madre ed il neonato. In provincia di Salerno non è codificata tramite rete 118 la rete di trasporto con eliambulanza; il punto nascita più prossimo è a Lagonegro (31 minuti di percorrenza) rispetto a Vallo della Lucania (47 minuti) dove in qualità di DEA è stata prevista una TIN, ma non è mai stata attivata; a Sapri vi è la più bassa percentuale di tagli cesarei dell’ASL; verrebbe incrementata la mobilità passiva verso la Basilicata“.
Il Sindaco di Sapri ha partecipato, insieme al Sindaco di Vallo della Lucania, ed in qualità di Presidente del Comitato dei Sindaci ad una apposita riunione fissata presso l’Asl Salerno per definire specifiche e condivise linee di azione. Ha richiesto alla Regione Campania di riformulare, con urgenza, istanza di deroga con cronoprogramma delle azioni da seguire.
Ha inoltre richiesto di fare voti agli organi di Governo e al Parlamento di modificare la normativa vigente di riferimento per i punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui e in condizioni orogeografiche difficili e di chiedere ai Comuni membri del Comitato dei Sindaci di adottare analoghi provvedimenti.
- Articolo correlato:
19/12/2022 – Chiusura punti nascita. La Provincia di Salerno approva una mozione per chiedere una nuova proroga al Governo