Le BCC Monte Pruno e di Aquara, tramite i due Direttori Generali Michele Albanese e Antonio Marino, attaccano la riforma del credito cooperativo facendo sentire la voce “di chi non ci sta, iniziando una battaglia, che forse non porterà alcun risultato, ma sicuramente farà comprendere a tutti il grave rischio che stiamo correndo”.
In una nota, infatti, i direttori dei due più importanti istituti di credito cooperativo della provincia di Salerno sottolineano che “un vero e proprio golpe si stava verificando ai danni delle BCC italiane attraverso un provvedimento che stava per essere approvato dal Consiglio dei Ministri, contenente la totale cancellazione dell’attuale struttura del sistema del credito cooperativo italiano.”
Secondo tale disegno, infatti, le circa 400 BCC avrebbero dovuto cedere la loro autonomia rientrando in un unico grande gruppo bancario nazionale che avrebbe rilevato tutti i poteri propri di una banca di credito cooperativo, facendo diventare meri esecutori i 400 istituti di credito di ordini provenienti dall’alto senza più essere al fianco del territorio, cancellando secoli di storia, abbandonando obiettivi di crescita e di sviluppo, annullando il sostegno concreto all’economia, alle persone, al sociale dei territori di competenza.
“Un modello – sostengono i direttori Albanese e Marino – che avrebbe ridisegnato dalla sera alla mattina la geografia bancaria e l’operatività di milioni di italiani. La nostra speranza, ora, è racchiusa dentro il cuore e la mente di chi ha fatto della cooperazione e della mutualità una ragione di vita, nella speranza che il modello del gruppo bancario possa essere rivisto in maniera attenta e, soprattutto, tutelando realtà che, seppur piccole, rappresentano eccellenze delle diversità bancaria e della libera iniziativa economica. Il mese di Marzo sarà forse decisivo per capire anche come reagirà il Governo. Staremo a vedere, ma nel frattempo abbiamo iniziato una battaglia di civiltà per far valere i nostri diritti e tutelare il territorio sempre con lo stesso impegno, la stessa serietà, orgogliosi di essere Banche di Credito Cooperativo. In questo frangente – concludono Albanese e Marino – tutti siamo in attesa di ulteriori novità per capire quale sarà il nostro futuro, ma abbiamo deciso di non attendere con le mani in mano, bensì di far sentire la nostra voce, insieme a tantissime consorelle che condividono idee e valori”
– redazione –
Una notizia veramente sconvolgente, se si considera tutto l’impegno e tutta l’attenzione che solo le Bcc, in maniera particolare la Montepruno, hanno riservato e riservano al territorio di competenza.
Quali altri Istituti di Credito sono stati così attenti e presenti a favore degli obiettivi di crescita del nostro territorio, dei giovani, delle famiglie, degli imprenditori e della società in genere?
In molti, respingiamo fortemente questa ipotesi riformatrice!!! e ci auguriamo invece che questo non avvenga, altrimenti sarà veramente la fine (non solo economico-sociale) di un territorio che ha già tanti altri problemi. Perchè i rapporti non saranno certamente più basati sulla fiducia, sulle “relazioni umane” e sulle effettive necessità della gente, bensì regolati da altre logiche e da lontani interessi.
Per tutte queste ragioni ci sentiamo impegnati e schierati nella battaglia, che non può e non deve essere considerata solo di alcune BCC, ma che deve riguardare tutti noi ed i nostri figli.