“Le Banche di Credito Cooperativo non diventino semplici sportelli al servizio della Capogruppo centrale”. E’ questo l’appello lanciato da 15 BCC sparse su tutto il territorio nazionale, tra cui la Banca Monte Pruno che, rivolgendosi alla Banca d’Italia ed ai membri del Parlamento, auspicano quella che viene definita “la tutela del credito cooperativo”.
“Quello che noi chiediamo – è scritto nell’appello – è un cambio di mentalità della classe dirigente, come ha chiesto di recente anche il Ministro Padoan, e che vi sia un periodico ricambio degli amministratori, cosa ben lontana da quello che si va prefigurando, in modo molto autoreferenziale. Chiediamo, inoltre, che vi sia una concreta autonomia per le BCC che finora hanno fatto bene e non hanno mostrato alcuna criticità, soprattutto nella governance e negli indici di rischio e che vi siano alla guida della capogruppo solo persone che provengano dalle BCC senza criticità, altrimenti diamo un pessimo segnale ai mercati e alla logica della meritocrazia. La capogruppo deve rappresentare solo delle opportunità per tutti: per migliorare i bilanci, per avere più redditività ma non deve assolutamente essere, anche velatamente, una camicia di forza o un commissariamento per chi produce buoni risultati in termini di redditività e di basso rischio creditizio, altrimenti anziché progredire avremo il risultato opposto se solo andiamo a comprimere la libertà e la creatività delle persone”.
“L’entusiasmo è il vero motore della crescita economica – si legge nell’appello – I primi passi di questa riforma stanno purtroppo togliendo entusiasmo e certezze al mondo del credito cooperativo. Non vorremmo veder scomparire il credito cooperativo inteso come piccole repubbliche del credito disseminate sul territorio e amate dalla clientela, a tutto vantaggio di un credito stile industriale. Questo andrebbe al di là delle intenzioni del legislatore che ha sempre affermato che l’opera delle BCC è preziosa e tutte le dichiarazioni dei Partiti in Parlamento sono state positive sul credito cooperativo ed hanno auspicato la continuazione della nostra preziosa opera mutualistica al servizio delle comunità locali”.
Oltre che dal Direttore generale della BCC Monte Pruno Michele Albanese e dal Presidente Anna Miscia , l’appello è stato firmato anche dai presidenti e dai direttori delle BCC di Aquara, di Buonabitacolo, di Civitanova (MC), di Viterbo, di Borgo San Giacomo (BS), di San Marzano di Taranto, di Pisa e Fornacette, di Marcon di Venezia, di Regalbuto (EN), di Mazzarino (CL), di Monopoli (BA), di Catania, di Castagneto di Carducci (LI) e di Messina.
Le 15 BCC firmatarie di questo documento iniziale, detengono complessivamente 156 sportelli con 1.107 dipendenti. Fondi propri per € 709 milioni, un attivo totale di bilancio di € 8,8 miliardi, una raccolta diretta di € 6,5 miliardi, impieghi per € 4,5 miliardi, utili netti 2015 di € 36 milioni ed un TCR medio del 17,1%.
– redazione –