Sono diverse le reazioni da parte delle Istituzioni registrate negli ultimi giorni nel Vallo di Diano sul tema dei rifiuti speciali e pericolosi, dopo il sequestro di 16mila litri di idrossido di potassio scoperto a Polla lo scorso 22 ottobre e il successivo sequestro di alcune cisterne in un terreno nei pressi della zona industriale di Atena Lucana.
Contattato dalla redazione di Ondanews, interviene sull’argomento anche il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Fausto Vecchio che parla di un “fatto gravissimo“.
- Consigliere quali sono le sue riflessioni in merito ai recenti sequestri di rifiuti pericolosi nel Vallo di Diano?
“Sono episodi gravissimi, dietro i quali potrebbe anche esserci una vera e propria organizzazione criminale. La presenza di rifiuti pericolosi crea un grave inquinamento sul territorio e naturalmente va contro la politica che la Provincia sta portando avanti. Ci tengo a precisare che l’Ente in materia ha competenze residue, perché di rifiuti si occupa l’Ente d’Ambito, tuttavia per preservare l’ambiente la Provincia ha posto in essere una serie di iniziative, come il progetto sulla depurazione dalla Costiera Amalfitana a quella Cilentana, ma anche i grandi progetti sull’erosione della fascia costiera. In tema di rifiuti, abbiamo scongiurato una crisi dovuta alla chiusura del termovalorizzatore di Acerra, proprio per preservare l’ambiente. Ora ci troviamo, invece, di fronte ad atti scellerati come questi da parte probabilmente di organizzazioni criminali. Non possiamo che condannare e sperare che le forze dell’ordine reprimano questo tipo di reato”.
- Tra l’altro, consigliere, sono episodi avvenuti in un territorio che di recente aveva detto no alla presenza di rifiuti, anche solo per uno stoccaggio temporaneo a Polla.
“Certamente non si tratta di un avvenimento positivo per il Vallo di Diano, territorio che si è distinto per la tutela dell’ambiente, proprio perché, come ricordava, ha posto il divieto di uno stoccaggio temporaneo di rifiuti in un vecchio deposito a Polla, in occasione della chiusura del termovalorizzatore di Acerra. Ora invece, il territorio si trova purtroppo a fare i conti con dei rifiuti tossici che sicuramente non fanno bene all’ambiente né alla comunità”.
- In merito alla repressione dei reati ambientali, quale potrebbe essere la via da seguire?
“Ci vogliono maggiori controlli, più che un inasprimento delle pene. Io credo che il migliore antidoto contro questo tipo di attività siano proprio i controlli che devono essere fatti in maniera più capillare e più frequente. Quello dei rifiuti è un tema molto sentito, perché preservare l’ambiente significa preservare la nostra salute, quindi impiegare maggiori risorse per effettuare più controlli è una cosa possibile che deve essere fatta. Infine credo che ci voglia anche una maggiore specializzazione dei Corpi addetti ai controlli. Il traffico dei rifiuti è purtroppo un problema ricorrente, occorre un po’ di civiltà da parte di tutti noi, ma sicuramente sono anche necessari maggiori controlli da effettuare in maniera più capillare”.
– Antonella D’Alto –
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