Il consigliere provinciale con delega all’Ambiente, Fausto Vecchio, interviene sulla questione rifiuti che occupa ancora una volta le prime pagine dei quotidiani e preoccupa sia i cittadini che il mondo politico dell’intera provincia salernitana. Sono due i problemi di cui occorre occuparsi nell’immediatezza: l’incendio sviluppatosi nella New Rigeneral Plast e la chiusura temporanea del termovalorizzatore di Acerra.
L’incendio del 3 agosto ha dato origine ad una vera e propria bomba ecologica che si è abbattuta sui territori di Battipaglia ed Eboli. “Occorrerà verificare quali saranno le conseguenze, – afferma Vecchio – individuare eventuali responsabili e perseguirli, e predisporre infine i meccanismi per prevenire ulteriori sciagure. I Comuni ed i loro amministratori devono rendersi maggiormente responsabili per ciò che concerne la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, del funzionamento e della gestione degli impianti e dei relativi controlli, nel rispetto della legge regionale 14/16 che assegna agli ATO (Ambito Territoriale Ottimale) costituiti dai Comuni in forma associata le funzioni relative alla gestione dei rifiuti urbani secondo i principi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza e sostenibilità”. La Provincia parteciperà sia al tavolo tecnico che a quello politico che il sindaco di Battipaglia ha convocato per domani: entrambi finalizzati alla messa in sicurezza ed eventuale bonifica dell’area interessata dall’incendio.
Quanto alla chiusura temporanea del termovalorizzatore di Acerra, che riguarda l’intera Campania, Vecchio precisa alcuni aspetti. “L’assessore regionale all’Ambiente – spiega – da diversi mesi convoca tutti gli attori del ciclo dei rifiuti: dalle Province agli Enti d’Ambito per finire alle società pubbliche che si occupano di rifiuti, al fine di coordinare e sostenere, anche economicamente, le proposte necessarie per dare continuità al ciclo dei rifiuti, nel periodo di chiusura del termovalorizzatore di Acerra che, come è noto, rimarrà fermo a causa della manutenzione straordinaria prevista dal mese di settembre a quello di ottobre per almeno sei settimane. La Provincia di Salerno, in attesa dell’attuazione definitiva del Piano Regionale, gestisce gli impianti del ciclo integrato dei rifiuti attraverso la società provinciale Ecoambiente Salerno S.p.a. della quale è socio unico. Tale società gestisce anche il cosiddetto STIR di Bttipaglia, oggi T.M.B. (Stabilimento di Trattamento Meccanico Biologico dei Rifiuti). 130 Comuni sui 158 della nostra provincia conferiscono presso il TMB i rifiuti indifferenziati che prima di essere trattati vengono depurati di tutto ciò che è riciclabile: carta/cartone, plastica, vetro, metallo. Successivamente si passa ad un altro procedimento, la cosiddetta tritovagliatura da cui derivano due prodotti, il tritovagliato secco e quello umido. Il primo viene imballato e conferito presso il termovalorizzatore di Acerra per il trattamento ed il recupero energetico. Invece il tritovagliato umido viene trattenuto nell’impinto (TMB) per lo stoccaggio ed il trattamento biologico di stabilizzazione, per essere successivamente conferito in minima parte presso il tremovalorizzatore di Acerra e per la rimanente quantità trasportata in altri siti fuori regione. Attualmente, il TMB di Battipaglia è saturo. La Provincia ha individuato la possibilità di un riutilizzo che comporterebbe enormi vantaggi per l’intera popolazione del territorio provinciale“.
Attraverso un procedimento che prevede che il materiale giacente debba essere rivoltato ed areato per almeno altre 4 settimane, è possibile usare tale prodotto per la messa in sicurezza delle discariche. Al fine di scongiurare l’ennesima emergenza rifiuti, la società provinciale “Ecoambiente” ha intrapreso più iniziative finalizzate allo svuotamento dell’impianto, tra cui l’espletamento di una specifica gara. Liberato il TMB, sarà possibile utilizzare gli spazi sia per l’ulteriore lavorazione del tritovagliato umido, sia per lo smaltimento dei rifiuti degli altri Comuni durante la manutenzione del termovalorizzatore. Anche la Regione sta aggiudicando le gare per l’ulteriore svuotamento delle residue ecoballe.
“Al fine di tranquillizzare i Sindaci e i cittadini della zona interessata, – prosegue Vecchio – vorrei evidenziare che il sito di Polla, individuato dalla Provincia per il temporaneo stoccaggio di due tonnellate di rifiuti, è un impianto situato nella zona industriale, già in passato autorizzato dalla Regione come impianto di recupero rifiuti in procedura ordinaria. Tale impianto è stato realizzato specificamente per smaltire i rifiuti ed è confinante con un altro impianto nel quale si trattano rifiuti speciali. Si tenga presente che il prodotto da conferire è di tipo sciolto, tritovagliato e stabilizzato, non emana odori e non produce percolato perché secco. Presso l’Ufficio Ambiente della Provincia un campione di tale sostanza è in esposizione sulla scrivania del dirigente in apposito contenitore di alluminio, proprio perché si tratta di materiale inodore. Non si giustifica in alcun modo la resistenza dei Sindaci della zona, sia per le caratteristiche dell’impianto, sia per il tipo di materiale da stoccare, sia per la temporaneità del deposito. Credo che sarebbe più utile per gli amministratori del Comune di Polla chiedere garanzie sui tempi di stoccaggio, proponendo che dal giorno dell’eventuale conferimento dei rifiuti nel suddetto impianto, il Comune di Polla debba essere esentato dal pagare i costi di conferimento al TMB. Questa richiesta oltre a garantire una minore spesa al Comune, impegna la società provinciale, ove ve ne fosse bisogno, ad osservare i tempi di evacuazione dall’impianto“.
– Chiara Di Miele –
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