Sono 11 le attività commerciali e 10 gli indagati finiti questa mattina nel mirino dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, i quali hanno dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e di sequestro delle attività.
In particolare, il G.I.P. del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 6 indagati e la misura cautelare del divieto di dimora nella regione Campania nei confronti di altre 4 persone ritenute a vario titolo responsabili. Uno dei destinatari del divieto di dimora in Campania è destinatario anche della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione di commercialista per la durata di un anno, nonché una serie di misure cautelari patrimoniali di notevole rilevanza.
A tutti gli indagati sono contestati i reati di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio, favoreggiamento personale, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, truffa ai danni dello Stato e violazione degli obblighi di comunicazione previsti dal codice antimafia.
Secondo l’ipotesi accusatoria, allo stato condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari, alcuni dei responsabili, per i quali sono scattati i domiciliari, con il qualificato apporto di commercialisti coinvolti, avrebbero intestato fittiziamente a soggetti terzi compiacenti 11 attività commerciali operanti nei settori della ristorazione, dei bar e dei supermercati, alcune delle quali situate in quartieri storici e di pregio di Roma e Salerno, al fine di eludere l’applicazione della normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniali nonché agevolare la commissione del reato di riciclaggio.
Per l’accusa, gli indagati avrebbero agito in modo da occultare la reale proprietà di fiorenti attività economiche con il duplice scopo di sottrarsi alla possibile aggressione giudiziaria e di continuare a realizzare ingenti guadagni.
Si evidenzia che il provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste per tutti la presunzione d’innocenza.