“Il SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) non può stare a guardare con passività il declino annunciato del carcere di Potenza, visto che l’Amministrazione Penitenziaria sembra sottovalutare le serie difficoltà operative della Polizia Penitenziaria. Sembrerebbe, infatti, di aver deciso di riaprire due reparti detentivi ristrutturati e la Sala Regia senza aver adeguatamente rimpinguato il necessario organico della Polizia Penitenziaria”.
Per il Segretario regionale Saverio Brienza l’apertura di questi reparti e della Sala Regia, senza il necessario personale di polizia, “è un provvedimento scellerato e azzardato da parte di chi lo dispone, poiché senza rendersi conto delle grave criticità e miope dei rischi a cui si va incontro risulterà un inesorabile ed ulteriore flop dell’Amministrazione Penitenziaria”.
“Se la scelleratezza dovesse concretizzarsi così come l’Amministrazione Regionale, cioè P.R.A.P. Puglia e Basilicata, ha preannunciato, chi governa l’Istituto penitenziario dovrà affrontare gravissime problematiche in termini di gestione del personale e conseguenti rischi per la sicurezza interna al Carcere, che potrebbero addirittura riflettersi anche su quella esterna” fanno notare dal sindacato che per queste preoccupazioni chiede anche l’attenzione del Prefetto di Potenza.
Secondo il SAPPe la Casa Circondariale di Potenza non potrà più garantire la necessaria tenuta in termini di sicurezza “proprio a causa di una grave carenza consistente in diverse decine di unità appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria maschile. Quindi, pur avendo recentemente assegnato all’Istituto di Potenza dieci unità femminili, al netto delle trasferite ne restano soltanto otto. Inoltre, è noto che il personale femminile non può essere impiegato in settori con presenza detentiva maschile, pertanto il problema nella sostanza resta – ha sottolineato Brienza -. In perfetta contrapposizione, non è una novità che la Casa Circondariale di Potenza ospita un numero eccessivo di detenuti provenienti da altri Istituti pugliesi, allontanati dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e Basilicata poiché responsabili di azioni violente e aggressive nei confronti del personale penitenziario: ciò gravare ulteriormente sulla gestione complessiva della struttura carceraria”.
“Per noi del SAPPe, allo stato attuale la Casa Circondariale di Potenza è un Istituto ad alto indice di vulnerabilità e l’apertura di due reparti detentivi ristrutturati e della Sala Regia senza il numero adeguato di personale comporterà un ulteriore aggravio che si rifletterà inesorabilmente sulla sicurezza complessiva. Verranno a mancare importanti presidi all’interno dei reparti detentivi, così come ci sarà la riduzione dell’entità delle scorte che provvedono allo spostamento dei detenuti presso le aule di giustizia per la celebrazione dei processi e presso le strutture sanitarie per svolgere gli accertamenti diagnostici ai detenuti”.
Il SAPPe lamenta la mancata sostituzione nel Carcere di Potenza degli agenti della Penitenziaria andati in pensione. “Il 40% dell’organico è andato in pensione e nonostante questo il Provveditorato competente per territorio ha continuato a disporre supporti operativi da parte della Polizia Penitenziaria di Potenza verso altre sedi del Distretto Puglia e Basilicata, rimanendo inascoltato il nostro disappunto in merito” denuncia il sindacato.
Il SAPPe conferma lo stato di agitazione proclamato unitamente ad alte sigle sindacali rappresentative della Polizia Penitenziaria e conferma che, in caso di apertura dei reparti, si mobiliterà nelle forme previste per far sentire questo urlo di allarme.
Pieno sostegno di Donato Capece, segretario generale del SAPPe all’iniziativa della Basilicata. Il leader nazionale del SAPPe, che nelle prossime settimane sarà in visita nelle carceri lucane, esprime solidarietà apprezzando la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Potenza.
“Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle carceri per adulti e minori – ha affermato Capece -. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere di Potenza e delle altri sedi lucane. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare a lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria”.