Nell’ambito del rapporto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’INPS, finalizzato a prevenire e reprimere truffe ai danni dello Stato, il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie ha sviluppato e coordinato, sulla base dei dati forniti dall’Istituto e con il suo ausilio, una serie di attività investigative che hanno portato ad individuare un sistema di percezione indebita dell’assegno sociale, l’emolumento corrisposto dall’INPS per 13 mensilità (circa 450 euro al mese) che spetta ai cittadini italiani, comunitari (con iscrizione all’anagrafe comunale), extracomunitari (titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (titolari dei rispettivi titoli di soggiorno) che abbiano compiuto 65 anni, siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia, abbiano soggiornato legalmente in via continuativa per almeno 10 anni in Italia, si trovino in condizioni economiche disagiate.
Le attività sono state condotte sull’intero territorio nazionale e hanno consentito di individuare centinaia di cittadini, sia italiani che stranieri che, dopo l’ottenimento dell’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero o erano stati sempre effettivamente domiciliati oltre confine, non rispettando il requisito essenziale della stabile ed effettiva residenza sul territorio nazionale e certificando falsamente redditi inferiori alla soglia prevista dalla legge per il conseguimento del beneficio. Le persone individuate dalle Fiamme Gialle continuavano a riscuotere illecitamente l’emolumento assistenziale attraverso l’accredito su conto corrente oppure ritornando saltuariamente in Italia al solo scopo di ritirare il denaro allo sportello. Gli autori degli illeciti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e sanzionati con pena pecuniaria.
L’azione delle Fiamme Gialle, relativa all’anno 2016, ha permesso di accertare complessivamente 479 casi irregolari, denunciare 370 persone, constatare l’indebita percezione di emolumenti per oltre 10 milioni di euro. L’INPS ha immediatamente provveduto alla sospensione o alla revoca dei pagamenti ancora in essere, procedendo all’avvio del recupero di quanto indebitamente percepito dai responsabili, risultati per lo più domiciliati effettivamente nel Sud America e nell’Est Europa. La sospensione e la revoca dei pagamenti consentirà all’Istituto previdenziale un concreto risparmio annuo pari ad oltre 2,6 milioni di euro.
Tra i casi più eclatanti anche quello di due coniugi italiani, di circa 80 anni, residenti fittiziamente nella provincia di Potenza, ma di fatto stabilmente dimoranti in Venezuela dal 1955, che hanno indebitamente beneficiato di emolumenti assistenziali per 156.000 euro.
– Chiara Di Miele –