Secondo il report “Ecomafia 2024” di Legambiente i reati legati all‘illegalità ambientale in Basilicata sono in calo del 19,8%.
Il numero totale nel 2023 è di 809, rispetto ai 1.003 dell’anno precedente e la regione si colloca al quindicesimo posto della graduatoria nazionale, scalando una posizione rispetto al passato.
I dati sono stati resi noti stamattina a Potenza da Legambiente Basilicata che ha confermato come “nel 2023 sono aumentate del 12,3% le attività di controllo accertate dalle Forze dell’Ordine e dalle Capitanerie di Porto”.
Rispetto al 2022 è calato anche il numero delle persone denunciate (da 815 a 611), mentre si contano 93 sequestri rispetto ai 100 precedenti.
A livello provinciale rispetto al 2022 è migliorata sia la posizione di Potenza (dal 15° al 26° posto), sia di Matera (dal 22° al 32°).
In cinque anni, dal 2019 al 2023, in Basilicata sono stati accertati 4.734 reati ambientali, pari a 2,6 reati al giorno. I reati nel ciclo del cemento nel quinquennio sono stati 1.996 pari al 42% del totale, quelli nel ciclo dei rifiuti 998, il 21% del totale, i reati nel ciclo degli incendi 1.396 pari al 29,5%.
Nella provincia di Potenza i reati nel ciclo del cemento rappresentano almeno il 25% del totale di tutti i reati ambientali in Basilicata.
Nel quinquennio ci sono stati anche 3.444 denunce, 537 sequestri e 15 arresti.