L’indagine in corso sul Presidente della Regione Vincenzo De Luca (come atto dovuto) e sul suo braccio destro Nello Mastursi, che coinvolge anche il giudice del Tribunale di Napoli Anna Scognamiglio (la stessa che a luglio firmò la sospensiva della sospensione prevista dalla legge Severino), ha scatenato un terremoto in Regione e non solo. Non sono tardate ad arrivare, come era facilmente prevedibile, le dichiarazioni degli antagonisti politici. Tra queste anche quelle di Stefano Caldoro, principale competitor di De Luca alle passate elezioni regionali.
“La cosa più grave è aver mentito ai cittadini campani – esordisce l’ex Governatore di centrodestra – La vicenda di queste ore sporca l’immagine della Campania. Bisogna avere sempre piena fiducia nel lavoro dei magistrati. Da garantista le indagini devono avere il loro corso, credo però che ci sia un piano politico da affrontare“.
“Questa è una vicenda torbida – incalza – è il prezzo che si deve pagare all’arroganza di chi ha scelto di affrontare una campagna elettorale contro la legge. In queste condizioni si è deboli e quando si è deboli si penalizza l’interesse pubblico e prevale l’interesse personale“.
Per Caldoro il “tema vero” di tutta la vicenda delle ultime ore è però “la menzogna, la bugia verso i cittadini. Questo è gravissimo. Quando una carica istituzionale mente, che fiducia possono avere i cittadini?“.
“Oggi il cittadino si interroga. – spiega l’ex Presidente di Regione – Perché una legge che dovrebbe valere per tutti non vale per l’uomo potente ? Si sta dando l’immagine di chi ritiene, con arroganza, contro ogni legge ed ogni regola, di tenersi ancorato alla propria poltrona“.
E a chi gli chiede cosa avrebbe fatto al posto di De Luca risponde:”Non avrei mai accettato la candidatura in quelle condizioni ed oggi, rispetto a quanto emergenze, avrei fatto un passo indietro“.
– Chiara Di Miele –
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10/11/2015 – Regione Campania: indagati De Luca, Mastursi e un giudice del Tribunale di Napoli