Il Comitato Mediterraneo No Scorie, l’associazione Briganti D’Italia, l’ingegnere Antonio Alberti e la professoressa Albina Colella del Comitato Ambiente e Salute a Sud hanno inviato alla Regione Basilicata e ai sindaci di Viggiano e di Grumento Nova una formale domanda di accesso ai documenti per avere informazioni sull’utilizzo di solventi e disperdenti nelle operazioni di recupero del petrolio fuoriuscito dal Centro Olio Val d’Agri di Viggiano.
“Nel caso di conferma dell’utilizzo di solventi e/o disperdenti da parte di Eni e/o delle società incaricate della bonifica – spiegano le associazioni – è stato chiesto di poter conoscere la tipologia dei prodotti utilizzati, i relativi quantitativi, il processo di smaltimento e l’impianto preposto allo svolgimento delle operazioni. La domanda di accesso, presa visione ed estrazione copia di documenti in materia ambientale, è motivata dal fatto che il progetto di bonifica e soprattutto i prodotti eventualmente utilizzati come solventi e/o disperdenti potrebbero avere impatti negativi sul territorio e sulla salute dei cittadini. E’ importante, quindi, sapere se questi prodotti chimici sono stati utilizzati in passato, se sono utilizzati attualmente e dove viene smaltito il tutto“.
La società ENI ha ammesso che il petrolio sversato nei terreni è pari a 400 tonnellate dunque, secondo le associazioni, “è evidente che le operazioni di recupero dal sottosuolo di tutto il materiale sversato accidentalmente sono difficili e laboriose, e al riguardo le istituzioni devono darne massima informazione ai cittadini. I lucani devono sapere con certezza se per la bonifica e il recupero di petrolio dal sottosuolo la società sta usando anche solventi e/o disperdenti“.
“Non vogliamo creare allarmismi o preoccupazione nei cittadini – fanno sapere – se la società potrà confermare con certezza di non aver mai utilizzato prodotti chimici impattanti durante le operazioni di bonifica e di recupero del petrolio, potremo dare rassicurazioni importanti. In caso contrario, qualora fosse invece confermato l’utilizzo di solventi e/o disperdenti nelle operazioni di recupero del petrolio fuoriuscito dal Centro Olio Val d’Agri, sarà necessario informarne i cittadini, così come la legge consente e impone“.
– Chiara Di Miele –