Il Nursind Salerno, attraverso il suo segretario generale Biagio Tomasco, esprime con fermezza la necessità di affrontare con urgenza la situazione attuale riguardante il reclutamento di Operatori socio sanitari (Oss) nell’ambito dell’Asl Salerno e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi” di Salerno.
La Regione Campania, secondo quanto riportato, prevede di attingere dalla graduatoria ancora vigente dell’Azienda “Vanvitelli” di Napoli per soddisfare il fabbisogno di personale Oss nelle varie aziende sanitarie campane.
“Questa decisione, se attuata senza una preventiva pianificazione, potrebbe determinare una diaspora di personale attualmente impiegato nelle nostre Aziende, con gravi conseguenze per l’erogazione delle prestazioni socio-sanitarie ai degenti. La situazione critica già esistente verrebbe ulteriormente aggravata, mettendo a rischio la qualità dell’assistenza fornita e sottoponendo il personale rimanente a un eccessivo carico di lavoro”, ha detto il segretario Tomasco.
Per affrontare questa sfida in modo efficace e sostenibile, il Nursind Salerno sollecita l’indizione immediata di un concorso pubblico per Oss da assegnare nelle Aziende Sanitarie dirette, anziché limitarsi a un avviso pubblico temporaneo. “Un concorso garantirebbe numerosi vantaggi, tra cui l’azzeramento del demansionamento infermieristico, la riqualificazione professionale degli infermieri, una maggiore cura dei bisogni primari dei pazienti e una riduzione del lavoro straordinario improprio. È fondamentale adottare misure concrete per migliorare il sistema sanitario e garantire un’assistenza dignitosa e efficace ai pazienti”.
Sulla questione è intervenuto anche il Segretario Provinciale della CISL FP di Salerno Alfonso Della Porta che ha sottolineato che “il Presidente Vincenzo De Luca, mantenendo gli impegni assunti ha dato mandato alla Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Servizio Sanitario Regionale a continuare il reclutamento degli Operatori Socio Sanitari (OSS), centralizzando il sistema di assunzioni attraverso l’utilizzo delle graduatorie vigenti e ponendo fine definitivamente a un sistema procedurale spesso farraginoso e poco trasparente. Il Presidente ha preso coscienza che la carenza del fabbisogno di personale si risolve avendo una visione ampia della problematica e non parcellizzata e parziale poiché forte è la necessità di adeguare gli organici se si vuole concretamente garantire il diritto alla salute. A più riprese il nostro sindacato lo aveva invitato a prevedere concorsi unici regionali poiché le stesse persone partecipavano ad ogni manifestazione e pertanto erano sempre gli stessi con gravi ripercussioni sulla stabilità e tenuta occupazionale in ogni singola azienda. Spero che l’aver capito tale necessità, manifestata anche con il concorso unico regionale attivato per l’emergenza per i medici, abbia cementato la convinzione che tale prassi debba essere consolidata per tutti i profili e i ruoli del comparto e della dirigenza”.
“Si spera che queste modalità operative possano diventare consuetudine praticata di tipo integrativo, coinvolgendo tutte le professioni sanitarie, inclusa l’area Tecnica, Riabilitativa e Preventiva. Per salvaguardare diritto alla salute e coesione sociale bisogna sviluppare ed esercitare nuovi modelli assistenziali perché ora più che mai bisogna rendere efficienti i servizi, sperimentando nuovi percorsi a partire dalle diverse e differenti intensità di cure e dalla complessità assistenziale. Rendere organiche le attività di gestione delle unità operative dei servizi delle professioni sanitarie e sociali, attraverso l’assunzione di responsabilità diretta del personale del comparto con dirigenti delle Professioni Sanitarie, incrementare la dipartimentalizzazione delle attività ospedaliere e costruire delle reti distrettuali funzionali, queste a trazione infermieristica, per garantire percorsi di continuità assistenziale ed ottimizzazione dei protocolli di erogazione dei servizi. Ci rendiamo conto che non è mai semplice quando si parla di salute, di organizzazione di tutta la filiera sanitaria e delle attività di gestione del complesso sistema sanitario ma è pur vero che è fondamentale aprirsi a nuove frontiere con sperimentazioni e progettualità innovative per superare le criticità attuali. Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose” conclude Della Porta.