La consegna della posta a giorni alterni continua a preoccupare la provincia di Salerno e, a partire dal prossimo mese di giugno, in altri 36 paesi partirà una nuova riorganizzazione relativa alla consegna della corrispondenza denominata “recapito a giorni alterni“. Tra i vari centri che saranno interessati dal nuovo metodo di distribuzione della posta anche Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Ispani, Montesano sulla Marcellana, Morigerati, Padula, Rofrano, San Giovanni a Piro, Sanza, Santa Marina, Torraca, Vibonati e Torre Orsaia.
Nei vari Comuni italiani dove questa realtà si è già radicata è palese il malcontento generale e a questo proposito interviene anche il Cobas Poste Salerno definendo la riorganizzazione “un vero disastro ed un totale fallimento delle scelte politiche e delle strategie manageriali“. Anche nel Salernitano, infatti, è stata registrata l’impossibilità dei portalettere di svolgere correttamente ed in sicurezza il proprio lavoro che assume la dimensione di un servizio non del tutto efficiente denunciato in diverse occasioni. Il raddoppio delle aree assegnate ad ogni lavoratore aumenta a dismisura il carico di lavoro e genera un enorme caos con aumento dello stress correlato per le pressioni subite.
L’ultima riorganizzazione (la settima in dieci anni) comporterà nuovi turni di lavoro più rigidi per i portalettere già fortemente ridimensionati dall’avvento della privatizzazione. Con la terza fase di implementazione, che partirà agli inizi del prossimo mese, tutti gli uffici di recapito della provincia saranno convertiti alla nuova modalità con eccezione di Salerno a cui verrà imposta la nuova linea aziendale a partire dal 2019. “Il tutto – sottolineano dal Cobas – finalizzato alle esigenze del mercato riconducibili esclusivamente alla devastante logica del profitto, senza considerazione alcuna della condizione insopportabile con la quale dovranno quotidianamente confrontarsi i malcapitati lavoratori. E non saranno rose e fiori per nessuno“.
Le molteplici proteste e le agitazioni sul territorio nazionale della stragrande maggioranza dei destinatari di un servizio che non ha più quella importantissima vocazione pubblica e sociale lo dimostrano ampiamente. “Accomunati dalla preoccupante trasformazione di Poste Italiane e dalle nefaste conseguenze che tale stravolgimento comporta, – annunciano – il giorno 25 maggio anche nella nostra città e nella nostra provincia i lavoratori postali eserciteranno un proprio inalienabile diritto: sciopero nazionale di tutta la categoria indetto dall’unità del sindacalismo di base“.
– Chiara Di Miele –