In occasione dell’ottava Giornata mondiale dei poveri, che ricorre domenica 17 novembre, Caritas Italiana pubblica la 28^ edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, un lavoro che come di consueto ha l’intento di accendere i riflettori sul fenomeno della povertà, rendendo maggiormente visibili alle comunità, civili ed ecclesiali, le tante storie di deprivazione esistenti.
“Fili d’erba nelle crepe. Risposte di Speranza”, questo il titolo scelto per l’edizione 2024. Mentre la povertà assoluta continua a essere su livelli record, vari e multiformi fenomeni di disagio sociale si affacciano sul panorama italiano. Nonostante le criticità che sfaldano il nostro vissuto quotidiano, si intravedono nelle crepe dei fili d’erba verde, dei segni di speranza, le tante riposte, opere e servizi, messi in campo dalla comunità ecclesiale, dalla società civile, dall’associazionismo e dal volontariato che contribuiscono con il loro apporto a rendere più umano e dignitoso il nostro vivere.
La povertà assoluta in Italia interessa quasi 5,7 milioni di persone, circa un decimo della popolazione. Dall’analisi dei dati Caritas emerge che il lavoro povero e intermittente dilaga, con salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa. I giovani e le famiglie con figli sono le fasce più vulnerabili. Il disagio abitativo rappresenta un’emergenza, con famiglie senza casa o in condizioni abitative inadeguate. L’accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie diventa un miraggio per fasce sempre più ampie della popolazione, alimentando le disuguaglianze.
Un focus è stato fatto sugli anziani: in alcune regioni più di altre l’incidenza degli anziani che chiedono aiuto tocca punte ancora più elevate, in modo particolare in alcune regioni del Mezzogiorno. In Campania (18,1%), Basilicata (16,6%), Puglia (15,4%), Sardegna (15,3%). L’incidenza più contenuta si registra invece nelle regioni del Nord-Est (10,8%).
Il profilo delle persone anziane che chiedono aiuto corrisponde a donne per il 54% e uomini per il 46%. Sono per lo più di cittadinanza italiana, ovvero il 71,5%, concentrati nella fascia 65-75 (76,1%). Uno su quattro è vedova/o e il 60,2% ha figli. Il 72% non convive con il partner e una persona su due vive sola (46%). I pensionati sono il 50,3%, ma anche persone in cerca di un impiego (26,1%), che saranno in difficoltà anche rispetto al proprio futuro pensionistico. Solo il 17,1% può contare su una casa di proprietà; più alto della media è il peso dei poveri cronici (35,5%). Inoltre, un anziano su cinque (il 20,5%) manifesta vulnerabilità sanitarie e domanda per lo più beni e servizi alimentari e materiali, aiuti nel pagamento di bollette, utenze e affitti.
Le persone accompagnate nel 2023 dai servizi Caritas sono state 269.689. Dal 2015 a oggi il loro numero è cresciuto del 41,6%. Le povertà croniche e intermittenti aumentano dal 54,7% al 59%.
Cresce il disagio psicologico e psichiatrico tra chi si rivolge alla Caritas: dal 2022 al 2023 il numero di persone affette da depressione o malattie mentali aumenta del 15,2%.
Don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana, ricorda che “dietro i dati raccolti dalla Caritas ci sono volti, persone. Attraverso il Rapporto non vogliamo offrire solo una fotografia della povertà in Italia, ma intendiamo rilanciare l’invito a guardare oltre le cifre per riconoscere l’umanità ferita che vibra dietro ogni numero”.