Dalle prime luci dell’alba, nella provincia di Salerno, i Carabinieri della Compagnia di Eboli, diretti dal Capitano Emanuele Tanzilli, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di quattro indagati (tre in carcere e uno agli arresti domiciliari), gravemente indiziati, a vario titolo, di rapina a mano armata e sequestro di persona in concorso tra loro.
Il provvedimento nasce dal riconoscimento dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti dai militari della Compagnia di Eboli dopo la rapina a mano armata avvenuta a Palomonte nella Filiale della Banca di Credito Cooperativo di Buccino e Comuni Cilentani lo scorso 13 agosto. La complessa e articolata attività investigativa, partita con l’acquisizione delle telecamere di videosorveglianza, gli accertamenti sul luogo e l’escussione del Direttore dell’istituto di credito, sequestrato all’interno della banca e costretto a fornire la chiave della cassaforte, e proseguita attraverso intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione e controllo del territorio, ha consentito di individuare i responsabili del grave delitto e il dipendente infedele e ideatore della rapina, William Graziano.
Quest’ultimo, appena trasferito presso la filiale di Palomonte, avvalendosi della collaborazione del pregiudicato suo amico Pietro Smaldone, aveva reclutato i due esecutori materiali, Giovanni Liguori e Alain Paone. Fin da subito la responsabilità di Graziano è emersa con chiarezza. Non solo sapeva che quel giorno non sarebbe stato presente il collega di sportello, perchè in ferie, ma era anche l’unico a conoscere la circostanza che proprio nella data del 13 agosto, diversamente dal solito, in cassaforte era custodita un’ingente somma di denaro, oltre 110.000 euro, risultante dalla provvista necessaria all’approvvigionamento dello sportello ATM per la chiusura di Ferragosto e da un cospicuo versamento appena effettuato da un correntista, ma anche le abitudini dei dipendenti della banca.
Riscontri decisivi all’ipotesi investigativa sono poi emersi grazie all’attività tecnica, telefonica e ambientale, attivata fin dalle prime ore dopo la rapina, che ha consentito di cristallizzare le conversazioni tra Graziano e Smaldone, incentrate sulla necessità di recuperare la propria parte del bottino ancora trattenuto interamente dai complici. I tentativi di recupero della somma condotti dai due sono stati seguiti in tempo reale dai militari, i quali sono stati condotti sotto casa di Liguori, ex compagno di cella di Smaldone sia durante la detenzione a Sant’Angelo dei Lombardi che nel Carcere di Fuorni, dove si è svolto un teso faccia a faccia fra i sodali.
L’individuazione di Liguori ha poi condotto a quella di Paone, pregiudicato per reati della stessa specie ed esecutore materiale anche delle lesioni inferte al Direttore della Banca il giorno della rapina.
CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
- SMALDONE Pietro, 59enne originario di Ogliastro Cilento;
- LIGUORI Giovanni, 52enne originario di Salerno;
- PAONE Alain, 46enne originario di Salerno;
ARRESTI DOMICILIARI
- GRAZIANO William, 46enne originario di Salerno.
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