Il randagismo, purtroppo, è una tematica che sta dilagando a Sala Consilina e nel Vallo di Diano e ad esporre la problematica è la dottoressa veterinaria Doris Salluzzi, che nei giorni scorsi ha preso in affidamento un randagio aggredito da un cane padronale.
“La reale problematica, oltre al fatto spiacevole che è accaduto nei giorni scorsi, riguarda il randagismo e i cani che sono abbandonati in strada – afferma –. Tutti stanno puntando il dito contro il proprietario del cane aggressore, purtroppo non possiamo sapere se il cane sia scappato dalla sua proprietà. Bisogna invece soffermarsi sulla tematica del randagismo, perché i cani in strada sono tanti, tutti si professano sensibili all’argomento ma davvero in pochi si prodigano per dare un aiuto concreto“.
Ma non sono solo le aggressioni a preoccupare i residenti, i cani randagi che vivono in strada possono provocare incidenti o vengono investiti.
“C’è una drammatica situazione a Sala Consilina – afferma Salluzzi -. Ormai non teniamo più il conto dei cani che ci sono in giro abbandonati a sé stessi. Le persone se ne prendono cura come possono dando loro del cibo. È necessario però che intervenga il Comune affinché si trovi una soluzione adatta a tutti gli episodi che si stanno verificando. Io ho preso in carico diverse cucciolate di randagi a spese mie, tra cui quello aggredito, ho effettuato loro tutte le cure necessarie per amore del mio lavoro e ringrazio chi se ne prende cura dandogli del cibo. Ma non è la prima volta che mi capita di dover intervenire, anche durante la notte, a mie spese, effettuando operazioni in casi gravi o vaccini, antiparassitari in casi ordinari. Si incentivino campagne di adozione e di sterilizzazione. Dobbiamo fare qualcosa in più per assicurare una casa e una vita dignitosa ai troppi randagi che ci sono ed evitare, attraverso campagne di sterilizzazione e di consapevolezza, che il fenomeno continui a propagarsi. E’ essenziale, inoltre, per evitare inconventienti che vengano educati anche i cani padronali. Ringrazio a tal proposito l’OIPA che ha consegnato un salvadanaio per consentire una raccolta fondi volta ad aiutare i randagi”.
I cani padronali, oltre a dover essere muniti di microchip, vanno condotti al guinzaglio e all’occorrenza con museruola al fine di evitare episodi spiacevoli.