Sono trascorsi due anni dalla prima lettera inviata ai Comuni dal Difensore civico della Regione Campania, Franco Bianco, in cui si sollecitava l’adempimento previsto dalle normative riguardanti l’obbligo del rispetto delle quote di genere nelle Giunte comunali. Una nuova sollecitazione è stata fatta il 14 gennaio 2015, dopo aver verificato le risposte pervenute dai Comuni, ed un’ulteriore comunicazione è stata inviata all’indomani della nuova tornata elettorale, per “allertare” le neocostituite Amministrazioni.
Nel mirino finisce, dunque, la legge Delrio, che prevede all’interno delle Giunte un’aliquota minima di rappresentanza di genere al 40%, ma la maggior parte dei Comuni ha risposto picche. Il Difensore civico della Regione Campania ha inviato, nei mesi scorsi, al Coordinamento nazionale dei Difensori civici una relazione molto dettagliata.
Per poter disporre di un quadro completo della situazione nei 550 Comuni della Campania, l’ufficio del Difensore civico è andato oltre ed ha chiesto notizie a tutte le Amministrazioni. Considerato che più della metà degli Enti locali non aveva dato riscontro alla richiesta, è stata inviata una nuova lettera-diffida alle Amministrazioni silenti.
Con il parere ufficiale del Consiglio di Stato, il quadro è chiaro: gli Amministratori locali che non hanno rispettato la legge avranno una formale diffida, non più una semplice lettera di invito al rispetto normativo.
A questo punto la diffida formale attiverà a sua volta la procedura che la Regione già attua per la nomina dei segretari comunali, relativa all’applicazione dell’articolo 136, ossia la nomina di commissari ad acta per l’applicazione della legge.
Vi è ancora una certa ritrosia da parte dei Sindaci dei Comuni, per la verità più che altro da parte dei Sindaci dei piccoli Comuni, ad adeguare la composizione degli organi ai dettami normativi.
In buona sostanza, mentre per le Giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti esiste un obbligo preciso in termini numerici di quota di genere, nei Comuni inferiori a 3.000 abitanti esiste un “mero” obbligo di rappresentanza di genere, vale a dire è sufficiente che entrambi i sessi siano rappresentati senza specifici obblighi numerici e percentuali.
La maggior parte dei Comuni del Vallo risultano inadempienti, come dimostrano i dati che abbiamo raccolto: la questione si fa particolarmente interessante in vista delle elezioni amministrative in diversi paesi, tra cui Padula e Montesano.
Per i Comuni che non regolarizzano la posizione di fronte alla legge, partirà la fase di commissariamento.
– Filomena Chiappardo –
Ne sono veramente soddisfatta
Le donne non hanno ancora parità di condizioni
Le liste sono preparate da uomini che”a tavolino”
Come si suol dire valutano i candidati che hanno o avrebbero secondo loro più voti, le donne sembrerebbero non rientrare nella categoria, oltretutto sono imprevedibili : potrebbero non garantire stabilità ‘ leggasi: obbedienza ‘