Il compito di un giornalista è quello di raccontare i fatti, avendo tra le mani le prove che i fatti raccontati siano veritieri.
E’ quanto ha fatto Erminio Cioffi, giornalista di Ondanews.it e del quotidiano La Città di Salerno che nei giorni scorsi, sulle pagine del quotidiano del “Gruppo L’Espresso” ha pubblicato un articolo sui disservizi causati ai clienti della Banca del Cilento, Lucania Sud e Sassano dopo la fusione per incorporazione avvenuta tra la ex BCC di Sassano e la BCC con sede a Vallo della Lucania.
Questo articolo, però, ha avuto come conseguenza l’invio da parte della BCC del Cilento di una lettera di diffida alla testata giornalistica da parte di un avvocato incaricato dall’istituto di credito perchè quanto riportato nell’articolo non corrisponderebbe a verità. Il legale della BCC conclude la lettera con la diffida “a riportare qualsivoglia notizia inesatta e lesiva dell’immagine della Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania” e di adire le vie legali per difendere l’immagine della Banca. Ovviamente il giornalista è in possesso di molte testimonianze sui disservizi iniziati dal 1° luglio, giorno in cui è nato il nuovo soggetto bancario. Disservizi sicuramente “fisiologici”, naturali e comprensibili, causati, appunto, dal riordino anche dei dati legato alla fusione, ma pur sempre “fatti”.
Il giorno successivo alla diffida, probabilmente per far fede alla stessa diffida, sempre sul quotidiano “La Città” è stato pubblicato un articolo relativo ad una sanzione di 267mila euro comminata dalla Banca d’Italia ai componenti del consiglio di amministrazione, ad alcuni ex componenti dello stesso, al direttore generale ed al collegio dei revisori della Banca di Credito Cooperativo di Sassano. Il provvedimento riporta la data del 12 aprile 2016 ed è stato pubblicato sul bollettino di Vigilanza della Banca d’Italia. Bollettino disponibile anche in versione digitale su internet. Le motivazioni alla base della sanzione che ha colpito la Banca di Credito Cooperativo di Sassano sono le “carenze – si legge testualmente nel provvedimento che porta la firma del Governatore Ignazio Visco – nell’organizzazione e nei controlli interni da parte di componenti ed ex componenti del Consiglio di amministrazione e del direttore generale”.
Nelle due pagine pubblicate sul bollettino di Vigilanza dell’Istituto di Palazzo Koch sono elencati anche i nomi dei componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale colpiti dalla sanzione pecuniaria. Nello specifico sono state irrogate singole sanzioni comprese tra i 22.000 euro ed i 28.000 euro ad otto persone che hanno fatto parte del consiglio di amministrazione nel periodo che ha interessato le attività di controllo messe in atto dall’organo di vigilanza e controllo della Banca d’Italia. Ammonta invece a 22.000 euro la sanzione comminata al direttore generale. Importo identico è anche quello della multa irrogata a due componenti del collegio sindacale, un terzo sindaco invece ha avuto una multa di 16.500 euro. Alle contestazioni mosse dagli ispettori di Bankitalia l’istituto di credito ha risposto con delle controdeduzioni che non sono servite però a dimostrare l’insussistenza delle violazioni accertate.
Una sanzione analoga era stata già irrogata alla BCC di Sassano nel mese di maggio del 2013; in quel caso l’importo della sanzione pecuniaria era stato di 64.500 euro ed era stata comminata anche in quella circostanza sia ai componenti del consiglio di amministrazione sia ai componenti del collegio dei sindaci. Stessa sorte era toccata anche alla BCC del Cilento nel 2014 quando ha ricevuto, sempre dalla Banca d’Italia, una multa di 291.500 euro.
Anche questi sono fatti, ed è compito e dovere di un giornalista pubblicare fatti. Ovviamente, prima di pubblicare la notizia, il giornalista deve essere in possesso di tutti i provvedimenti, pubblici, della Banca d’Italia, con nomi, cognomi e importi di tutti i soggetti che hanno ricevuto la sanzione pecuniaria in seguito all’ispezione di Bankitalia. Ed Erminio Cioffi è in possesso, ovviamente, di tutti questi documenti. Non si tratta di una difesa tout-court di un giornalista che fa parte della redazione di Ondanews e della redazione “La Città”, direttamente collegata ad Ondanews, bensì della difesa del lavoro di giornalisti che cercano di svolgere il proprio lavoro con sacrificio, difficoltà ma con competenza da vendere e che non meritano (né accettano) nessuna intimidazione di sorta.
– Rocco Colombo –