E’ stata stilata da “Il Sole 24 Ore” la 35^ edizione della “Qualità della vita”, indagine lanciata nel 1990 che fotografa il benessere nei territori italiani e vede per la prima volta in testa Bergamo.
Prende in esame 90 indicatori, divisi in 6 categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori): ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
La Top 10 vede una predominanza delle province del Nord-Est mentre a rimanere immutata rispetto agli anni passati è la marcata concentrazione delle province del Mezzogiorno nella parte bassa della classifica. Dalla posizione 83 del ranking in poi, infatti, è una sfilata di territori del Sud. Se dalla fotografia il Mezzogiorno sembra un malato cronico, alcuni dati evidenziano però un cambio di marcia: cresce il Pil pro capite.
L’aumento dell’attrattività sul piano economico si accompagna a una maggiore accessibilità sul fronte dell’affitto o acquisto di immobili e a una minore inflazione, creando condizioni potenzialmente favorevoli per il futuro.
Se i divari tra Nord e Sud sono ormai radicati, disuguaglianze non dissimili dilagano nelle grandi città e aree metropolitane. Se c’è un fil rouge che lega i risultati dell’edizione 2024 della “Qualità della vita” è la scivolata, più o meno marcata, delle grandi città. Le aree metropolitane perdono posizioni sotto il peso della frenata del Pil pro capite e del crescente costo della vita.
In cima per presenze turistiche e sul fondo per incidenza dei canoni di locazione sui redditi medi, aumento dell’inflazione e mensilità di stipendio necessarie ad acquistare 60 metri quadrati in città. Al contesto si aggiunge l’indice di criminalità, indice sintetico che rapporta alla popolazione residente il numero delle denunce presentate nel 2023, che svantaggia le aree ad alto passaggio turistico.
Salerno scala di posizione e nella classifica finale è 92^, – 4 rispetto allo scorso anno, mentre Potenza si piazza all’88° posto, -5 rispetto al 2023.
Il salernitano per ricchezza e consumi si posiziona al 106° posto, per affari e lavoro al 77°, per ambiente e servizi al 93°, per demografia, società e salute al 72°, per giustizia e sicurezza al 79° e per cultura e tempo libero al 67°.
Il potentino per ricchezza e consumi si posiziona al 61° posto, per affari e lavoro al 90°, per ambiente e servizi al 90°, per demografia, società e salute al 103°, per giustizia e sicurezza al 60°e per cultura e tempo libero all’8°.