Sono più di 370 ad oggi i parti effettuati quest’anno presso il Punto Nascita dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla. La scure del Decreto Balduzzi, che stabilisce un numero di 400 parti annui per la sopravvivenza del servizio nei presidi ospedalieri, sembra lontana. In queste settimane, infatti, è tornato ad aleggiare sul territorio il fondato timore di una possibile chiusura di alcuni Punti Nascita del Salernitano che non raggiungono la quota disposta dalla normativa. Tra questi risultano maggiormente a rischio quello dell’ospedale di Sapri e quello del “San Luca” di Vallo della Lucania. Anche il Punto Nascita del “Curto” viene spesso annoverato tra i servizi che potrebbero subire il taglio del Decreto Balduzzi e sono diversi gli esponenti politici del comprensorio che in questi giorni si sono appellati a Regione e Governo centrale per ottenere una proroga che metta in salvo gli utenti delle aree interne che si vedrebbero togliere un servizio di fondamentale importanza.
A comunicare il numero di parti raggiunti a Polla a pochi giorni dalla fine del 2022 è il Primario dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, il dottor Francesco de Laurentiis, che ormai da anni si batte strenuamente per la sopravvivenza del reparto e del relativo Punto Nascita. In una relazione relativa all’anno che sta per volgere al termine il dottore de Laurentiis sottolinea il ruolo strategico del Punto Nascita di Polla, al confine con la Basilicata, regione da cui provengono molte pazienti oltre a quelle che afferiscono dall’ex presidio di Oliveto Citra. La posizione orografica di Polla, che dista oltre 60 minuti dai Punti Nascita di Battipaglia e Lagonegro, è di fondamentale importanza anche per alcune patologie che necessitano di intervento nell’arco di 20 minuti, come ad esempio la sofferenza fetale acuta o il parto precipitoso.
Il trend dei nati a Polla è in crescita, contrariamente a quanto avviene in altri Punti Nascita. Nel 2020 erano 305, nel 2021 erano 344 e ad oggi si superano i 370 parti per l’anno in corso.
Tutta l’attività ostetrica svolta al “Curto”, come sottolinea de Laurentiis, è affiancata da una notevole attività ginecologica con dati qualitativi di prim’ordine e una marcata esiguità di personale e di attrezzature. Lo scorso anno sono stati trattati 803 casi in regime di ricovero con un rimborso economico di 1.110.769 euro. E, nonostante spesso vengano trattate gravidanze a rischio, a Polla il dato della mortalità materna o neonatale è pari a zero. I tagli cesarei hanno subito un decremento dal 55% al 44%, ma resta la problematica del numero di personale in dotazione al reparto che, se adeguato, diventerebbe il volano della ripresa del Punto Nascita.
“E’ importante sottolineare che, nonostante il numero esiguo di personale, non abbiamo mai chiuso gli ambulatori che restano attivi tre volte a settimane, così come continuiamo con gli interventi programmati, sempre tre volte a settimane – spiega de Laurentiis a Ondanews -. Riusciamo a tenere in vita il nostro reparto lavorando in queste condizioni da circa 6 anni e lo facciamo esclusivamente per amore del nostro territorio. Possiamo dunque sostenere che abbiamo ottenuto un dato positivo con un numero ristretto di medici. E’ per questo motivo che ritengo che sarebbe utile incentivare chi dimostra di poter lavorare bene seppur con poco personale ed esigui mezzi“.