E’ una vera e propria spada di Damocle quella che da tempo pende sulle sorti dei Punti Nascita degli ospedali di Polla e Sapri che, secondo quanto stabilito dal Decreto Balduzzi e dal Ministero della Salute, sono a rischio soppressione registrando una soglia inferiore ai 500 parti annui. Giorni fa il Consiglio regionale della Campania ha votato all’unanimità contro la disattivazione dei Centri di vitale importanza per le mamme e i neonati delle aree interne della regione e ieri sera, presso la Comunità Montana Vallo di Diano, Sindaci, medici e personalità istituzionali si sono riuniti per affrontare insieme la questione.
I Punti Nascita del “Luigi Curto” e del presidio ospedaliero saprese dell’Immacolata rappresentano veri e propri baluardi della tutela della salute nel Vallo di Diano e nel Golfo di Policastro, dove medici, infermieri e operatori sanitari lavorano con tenacia quotidianamente nonostante la paura della soppressione che incombe ormai da qualche anno.
I due Responsabili delle Unità Operative, il dottor Francesco de Laurentiis e il dottor Bruno Torsiello, guidano i loro Reparti animati da spirito di sacrificio e con un unico obiettivo: garantire alle donne dei rispettivi territori di competenza e alla popolazione tutta un servizio efficiente e prossimo ai luoghi di residenza, permettendo in questo modo un parto sicuro a pochi km da casa.
“Il postulato iniziale dei 500 parti annui su cui si basa tutta la vicenda è sbagliato ed è stato dettato dalle società scientifiche i cui rappresentanti, a mio avviso, forse in sala parto non sono mai entrati. Agli atti ci sono i dati numerici, i nostri interventi ginecologici e ostetrici, la percentuale dei cesarei, quella dei decessi neonatali. Siamo riusciti sempre a far nascere bambini sanissimi e questa è la qualità. Il presupposto del Decreto Balduzzi risale a 13 anni fa e si è dimostrato che non ha alcuna valenza scientifica. Sono solo beghe politiche fatte su argomenti seri come la salute delle persone. Si può usare la salute per delle schermaglie politiche?” tuona de Laurentiis.
“Quante donne abbiamo salvato in extremis a Polla? – aggiunge – Io faccio il medico e lavoro per salvare e tutelare le mie pazienti. Se vogliamo essere professionisti e amministratori seri dobbiamo lavorare per il nostro territorio, a cui io tengo in modo particolare, e garantire e tutelare i servizi per la comunità“.
Dello stesso avviso e carico di ottimismo anche il Responsabile dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia di Sapri. “Stiamo agitando la popolazione, soprattutto le donne gravide, a cui viene a mancare un ideale riferimento negli ospedali di Polla e Sapri che io ritengo non chiuderanno – afferma il dottore Torsiello -. Sapri è diventata un’Unità Operativa Semplice, appendice dell’Unità Operativa Complessa di Vallo della Lucania, che è il Punto Nascita principale. Sommando i parti di Sapri e Vallo noi possiamo raggiungere il famoso numero dei 500 annui, perchè il Dipartimento Materno Infantile in questo caso è transmurale. Al momento abbiamo un trend in aumento del numero di parti rispetto allo scorso anno e questo ci fa solo sperare bene. Cerchiamo di difenderci: se non diamo servizi anche a livello periferico danneggiamo la popolazione che è in emigrazione sanitaria. Abbiamo un incremento di pazienti in entrata, ad esempio dalla Calabria, quindi se Sapri dovesse chiudere perderemmo anche persone che ci scelgono arrivando da fuori regione“.