Non arrivano notizie positive dal Ministero della Salute dove, questa mattina, si è tenuto un incontro con il ministro Giulia Grillo, voluto dai parlamentari salernitani del Movimento 5 Stelle, per chiedere la deroga alla chiusura dei Punti Nascita di Polla e di Sapri e, dal prossimo anno, anche di Vallo della Lucania. All’incontro era presente anche Pietro Miraldi, portavoce del M5S in provincia di Salerno, insieme alla consigliera regionale Valeria Ciarambino e al parlamentare Cosimo Adelizzi.
“Se la Regione Campania non comunicherà una nuova rimodulazione del Piano nascite – spiega Miraldi – purtroppo il Ministero resta fermo al Decreto ministeriale che prevede la soglia minima dei 500 parti annui. Abbiamo chiesto di calcolare i 60 minuti che si impiegano per raggiungere un Punto Nascita attivo, tipo a Vallo della Lucania, da paesi interni come Casaletto Spartano. Siamo stati ascoltati, ma la palla passa al governatore De Luca“.
Dunque, nulla di fatto, secondo quanto riportato a margine dell’incontro da Miraldi. Tocca alla Regione rimodulare il Piano relativo alle nascite e trasmettere quanto di sua competenza affinchè si possano nuovamente analizzare le sorti dei Punti Nascita di Polla e di Sapri che, al momento, saranno soppressi a partire dal 1° gennaio 2019, così come stabilito dal decreto regionale dopo il parere sfavorevole alla deroga del Comitato percorso nascite nazionale.
Miraldi, all’incontro con il ministro Grillo, ha portato anche una foto e un biglietto da parte di un bambino di Sapri. “Sono G., un bambino nato a Sapri qualche anno fa – si legge nel biglietto –i miei occhi hanno visto questo spettacolo appena venuto al mondo. Ti prego se puoi dacci una mano. Perdonami per i termini con cui mi esprimo, ma non sono un poeta, non sono uno scrittore, sono solo un bambino felice di poter dire di essere nato a Sapri”.
“La competenza in materia sanitaria è attribuita alle Regioni – ha spiegato il senatore Francesco Castiello – quindi così come il governatore De Luca ha preso questi provvedimenti improvvidamente, così può sospenderli. La sospensione può durare fino a 18 mesi e in questo lasso di tempo vanno fatti gli adeguamenti strutturali in modo tale che sia assicurata la sicurezza per le partorienti e per i neonati. Altra cosa è la distanza da altri Punti Nascita, che non si può calcolare solo tenendo conto dei km. Sono decisioni sconsiderate prese a tavolino e ignorando ciò che la legge dice in base alle condizioni della geografia locale“.
– Chiara Di Miele –