Dalle 6 di questa mattina otto operai che lavorano all’impianto di sollevamento di Caggiano si sono rinchiusi nella struttura e hanno minacciato di darsi fuoco. Gli operai sono in protesta da ottobre poiché la gestione dell’infrastruttura è stata trasferita al Consac che non intende assorbirli.
Sulla vicenda interviene Giovanni Ferraioli della Femca Cisl Salerno: “Continueremo a sostenere i dipendenti dell’impianto di Caggiano, nell’attesa che si risolva questa problematica e vengano tutelati i posti di lavoro”.
Da stamane, i lavoratori della centrale idrica di sollevamento di Caggiano, dopo tre mesi dall’assemblea indetta dalla Femca Cisl Salerno, per tutelare i dipendenti che hanno perso il posto di lavoro, sono rinchiusi nella struttura con bombole di gas ed acido e minacciano di darsi fuoco. L’impianto fornisce acqua ai comuni del Vallo di Diano, che si trovano a nord del comprensorio: Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, Polla, Pertosa, Caggiano e Salvitelle.
“Questa drastica decisione presa dai lavoratori è scaturita – ci comunica Ferraioli – dalla decisione assunta dall’Assessorato al ciclo integrato della Regione Campania e dal dirigente del settore, di continuare sulla loro decisione di trasferimento delle Centrali di sollevamento all’Ato di competenza, senza prevedere alcuna salvaguardia occupazionale per i lavoratori dipendenti delle società appaltatrici”.
“Gli operai – continua Ferraioli – hanno continuato a garantire il servizio, nonostante le lettere di licenziamento dalla società appaltatrice dell’impianto, la ditta Gar di Napoli, che a sua volta si è vista revocato l’incarico. Mi meraviglio che la Provincia di Salerno abbia mantenuto questa posizione di chiusura mentre in altre Ato, come la Ato3, ad esempio a Sarno, la stessa vicenda ha avuto epilogo positivo, con l’assunzione dei dipendenti da parte della società Gori.
“Continueremo a sostenere i dipendenti dell’impianto di Caggiano – sottolinea il sindacalista della Cisl –nell’attesa che si risolva questa problematica e vengano tutelati i posti di lavoro”.
Sulla delicata questione interviene anche Matteo Buono, segretario generale Cisl Salerno: “Mi appello alle Istituzioni, in primis alla Regione Campania, affinché, non si penalizzi ulteriormente un territorio con un già allarmante tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile. Ci auspichiamo che prevalga il buon senso”.
– Paola Federico –
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