Oltre 5mila imprenditori della balneazione nazionale hanno manifestato oggi in piazza Santi Apostoli a Roma per dire NO alla cosiddetta “legge vergogna”, vale a dire l’emendamento del Governo al Ddl Concorrenza sulla riforma delle concessioni demaniali per adeguarsi alla direttiva Bolkestein ed a una conseguente sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la messa a gara delle concessioni dopo il 2023. Anche la Campania ed il Cilento hanno partecipato in maniera numerosa. Un paio di pullman sono stati organizzati dal Golfo di Policastro e dal Basso Cilento con moltissimi imprenditori del settore che hanno partecipato a questa iniziativa messa in piedi da Fiba Confesercenti assieme a Sib Confcommercio.
“Tanti parlamentari che erano in piazza ci hanno assicurato che gli imprenditori verranno tutelati – sottolinea il presidente di Fiba Confesercenti Campania, Raffaele Esposito, originario di Marina di Camerota –. Noi chiediamo un periodo temporale più lungo per argomentare una riforma della legge 145, oltre al riconoscimento del valore aziendale, che era stato stralciato dalla bozza di emendamento proposta dal Governo. Siamo scesi in piazza non solo a difendere le nostre imprese, ma soprattutto il nostro lavoro, con le unghie e con i denti. I requisiti della movibilità, del rispetto dell’ambiente, delle spiagge libere: questi elementi devono trovare un sistema di premialità nella legge di riforma. Se mai ci dovesse essere un riconoscimento di chi ha gestito bene la spiaggia in concessione va inserito in una premialità che deve ricomprendere il discorso aziendale. Perché oggi si debbono affrettare i tempi di una riforma che non è stata concordata? Abbiamo manifestato un forte dissenso con questa maniera, a nostro avviso sbagliata e dannosa, di fare politica, azioni non concertate e spesso disattese che potrebbero pregiudicare il futuro di migliaia di lavoratori e relative famiglie”.
Nella Capitale era presente anche l’Associazione Balneari di Camerota ed altre associazioni e imprenditori del settore provenienti dai comuni costieri del Golfo di Policastro.
“Eravamo tutti diretti alla tutela del nostro lavoro e delle nostre imprese. Il messaggio è stato lanciato, ora le nostre sorti sono nello scacchiere della politica. La strada è ancora lunga – aggiunge Gennaro Elefante, coordinatore della Fiba per quanto riguarda la parte alta del Cilento (Casalvelino, Pollica, Ascea, Agnone, Montecorice) -. Le nostre preoccupazioni sono principalmente per il nostro lavoro e per le famiglie a cui diamo lavoro. Ricordo che il nostro settore fa parte di un indotto importantissimo per l’Italia. Lo stabilimento balneare in Italia è un marchio ed è un anello di congiunzione per altri settori, quali la ricettività alberghiera. Facciamo parte di un processo produttivo che non so come si potrà fare a riorganizzare in maniera differente da come è ora. Che estate si prospetta? Siamo appena usciti malconci da questa pandemia, poi la guerra tra Russia ed Ucraina che va ad incidere ancora di più sui prezzi. Sarà molto dura far quadrare i conti nella prossima estate, anche se la gente ha voglia di uscire, di evadere. Ma non sarà una stagione semplice, anzi rischia di essere ancora più difficile rispetto a quelle degli ultimi due anni”.