Ex dipendenti, tirocinanti e tutor delle aziende ospitanti contro Promuovitalia. La società sotto il controllo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo è alla bancarotta e nell’ultimo anno non ha pagato nessuno. Promuovitalia, fino al 2014, ha attivato tirocini formativi, per la durata massima di 4 mesi, del progetto “Lavoro e Sviluppo 4” per giovani inoccupati in 4 regioni, tra cui la Campania. Interessati quindi anche gli under 30 della provincia di Salerno e direttamente coinvolti nel contenzioso con il Ministero dello Sviluppo Economico, committente del progetto, anche diversi giovani del Vallo di Diano e della Piana del Sele, che avanzano crediti per migliaia di euro. Il contratto stipulato prevedeva una borsa lavoro per le attività full time corrisposta mensilmente, circa 750 euro lordi, con erogazione di buoni pasto e rimborso dei mezzi di trasporto. Una buona opportunità per immettersi nel mondo del lavoro che, nell’ultimo anno, non ha portato i risultati promessi. Sulla disastrosa situazione finanziaria della SpA sta indagando la magistratura.
La società è ora in liquidazione e ha depositato un ricorso per concordato preventivo presso il Tribunale di Roma lo scorso 20 maggio. Con una breve nota apparsa sul sito, prima che andasse offline i primi di giugno, si comunicava che “i creditori per titolo o causa anteriore al 20 maggio 2015, non possono iniziare o proseguire azioni esecutive o cautelari sul patrimonio del debitore, sotto pena di nullità delle medesime”. Impossibile, quindi, portare avanti iniziative legali per tentare di riscuotere quanto dovuto, che “al fine di consentirci di verificare la corrispondenza del vostro credito – era apparso sul sito – con le nostre risultanze contabili, vi preghiamo di comunicarci il suo ammontare entro e non oltre il 10 giugno pv”. Operazione impraticabile per molti dei tirocinanti, che hanno ricevuto i cedolini Inail ben oltre la data del 10 giugno e a distanza di mesi dalla fine del tirocinio, nonostante i solleciti indirizzati a ministeri e società promotrice.
Paolo, laureando valdianese, ha svolto il suo tirocinio formativo a Salerno: “Hanno chiesto a noi tirocinanti di comunicare il credito che avanzavamo. Ma come avremmo mai potuto farlo? I cedolini Inail con il calcolo degli importi in base alle ore, alle giornate di lavoro e ai rimborsi, ci sono stati spediti, dopo tanto insistere, solo ai primi di luglio di quest’anno. Le spettanze, poi, sono state conteggiate malissimo, assegnando compensi orari differenti, decrescenti di mese in mese. Sul contratto c’è scritto nero su bianco che la paga oraria era fissa. Mi sento truffato. In Italia essere giovani e desiderosi di specializzarsi e lavorare non ripaga. In tutti i sensi”.
I timori di chi non ha ancora ricevuto quanto stabilito da contratto aumentano e l’impossibilità di sapere quando otterranno quelle somme lascia spazio a sconforto e rassegnazione. La manovra avanzata in tribunale del concordato preventivo mette un freno alle azioni legali dei creditori e, se avrà successo, il Ministero potrà sottrarsi dall’obbligo di ripianare i debiti, lasciando tutti a tasche vuote.
Michele è un altro dei tirocinanti non pagati dallo Stato: “Sono di Eboli e l’anno scorso ho svolto il tirocinio del LeS4 a Napoli. Dopo le prime 4 settimane, l’intermediario di Promuovitalia mi ha detto che ci sarebbe stato un ritardo nell’erogazione e mi ha assicurato che il mese successivo avrei avuto la prima e la seconda mensilità. I ritardi si sono accumulati, credo che nemmeno il dipendente di Promuovitalia avesse capito l’andazzo. Ho finito ad agosto del 2014 e non ho ancora visto nemmeno un centesimo di quanto mi spetta. Sono sicuro che quei soldi, che mi avrebbero fatto comodo per un master, non li vedrò mai”.
– Gianpaolo D’Elia –
che schifo. Facce toste, truffatori e ladri senza vergogna. Prendono in giro noi giovani che dovremmo essere il futuro di questo Stato SENZA UN MINIMO DI DIGNITA’ E DI ORGOGLIO.
Promuovi Italia mi aveva contrattualizzato come consulete (dopo 7 anni di collaborazione a progetto) e degli ultimi 2 contratti stipulati, non mi sono stati rimborsati neanche i costi sostenuti per le trasferte a Roma.
Ad oggi avanzo un credito di oltre 7 mila euro, ma la cosa peggiore é stato assistere impotente a tutte le manovre massoniche e illegali per portarla al fallimento.
Promuovi Italia era una società in house con un progetto sano e nobile e le risorse necessarie per garantire il raggiungimento degli obiettivi.
Le guerre tra dirigenti e la malapolitica sono responsabili al 100% di questo enorme fallimeto economico e morale.